Se il termine ‘bocciolo’ evoca immediatamente l’immagine della delicatezza raffinata e della bellezza, nel caso della pianta capparis spinosa il bocciolo richiama innanzitutto il concetto virtuoso della ‘bontà’ in termini sia di sfiziosa squisitezza, che di benefico supporto alla nostra salute.
E’ del cappero che tratterà la prossima puntata de Il Gusto della Salute, il format di approfondimento scientifico sulle buone prassi alimentari curato dall'immunologo Mauro Minelli, realizzato sotto l’egida della Fondazione per la Medicina Personalizzata ed in collaborazione con ADNKronos Salute.
Difficile pensare alla cucina mediterranea senza includere il cappero che, dell’ampia area geografica appartenente al cosiddetto ‘Bacino del Mediterraneo’, è testimone antico in termini storici e nutraceutici oltre che gastronomici. In Italia, poi, il cappero è un’autentica eccellenza soprattutto se considerato nelle sue tipologie più note, coltivate e prodotte a Pantelleria e nell’arcipelago delle isole Eolie.
Dalla Bibbia ad Aristotele, a Plinio, tanti sono gli Autori che nei loro scritti hanno menzionato, evidenziandone le doti alimentari e medicali, il bocciolo della capparis spinosa, pianta arbustiva che cresce, in forma di voluminoso cespuglio, su terreni aridi e sassosi, a ridosso di vecchie mura, nelle crepe di antiche rovine e tra le spaccature delle rocce.
A diffonderne i semi sono per lo più lucertoline e gechi che, alimentandosi di quella semenza, provvedono poi a distribuirla con le loro deiezioni nei luoghi più impensabili. Di conseguenza, non avendo particolare bisogno di acqua né di specifiche tecniche agricole dedicate, i capperi possono essere a tutti gli effetti considerati alimento naturalmente biologico.
In termini salutistici, tanti sono gli effetti benefici che i capperi sono in grado di offrire ai loro innumerevoli estimatori e consumatori. Ma, considerando le differenti modalità di conservazione di questo alimento che può essere preparato e consumato sotto sale, sott’olio, sott’aceto o in salamoia, il suo uso può essere indistintamente esteso a tutti? O ci sono delle limitazioni riservate ad alcune categorie di persone con specifiche patologie? Il cappero è alimento accessibile alle donne in gravidanza? E i diabetici possono mangiarne? E’ vero che il cappero non è adatto alle persone che hanno malattie della tiroide? E, se si, perché?
Le risposte, come sempre, nella puntata integrale in programma venerdì 16 giugno