Consegnati da Luigi Di Maio al premier incaricato
Il primo dei venti punti programmatici dei gruppi parlamentari del M5s, consegnati dal leader Luigi Di Maio al premier incaricato Giuseppe Conte per la formazione di un nuovo governo, è il taglio del numero dei parlamentari. Non sorprende visto che il leit motiv dei pentastellati di questi ultimi mesi è stata questa riforma ormai in dirittura d'arrivo. "Manca un solo voto per completare la riforma, che deve essere un obiettivo di questa legislatura e tra le priorità del calendario in aula", è scritto nel documento. A seguire, la manovra, che ad avviso del Movimento deve essere "equa": "stop all’aumento Iva, salario minimo, taglio del cuneo fiscale, sburocratizzazione, famiglie, disabilità e emergenza abitativa".
Poi il cambio di paradigma sull’ambiente. "Un’Italia 100 per cento rinnovabile. Dobbiamo realizzare un Green New Deal - è scritto nel documento - che nei prossimi decenni porti l’Italia verso l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia al 100 per cento. Basta con inceneritori e trivelle, sì all’economia circolare e alla eco-innovazione. Una legge su rifiuti zero ed investimenti pubblici sulla mobilità sostenibile". Al quarto punto, una "seria legge sul conflitto di interessi e una riforma del sistema radiotelevisivo".
E ancora, il dimezzamento dei tempi della giustizia e la riforma del metodo di elezione del Csm. "Abbiamo pronta una riforma - si legge - che porta al massimo a 4 anni i tempi per una sentenza definitiva". Al punto sei l'autonomia differenziata e la riforma degli enti locali. Va completato il processo di autonomia differenziata richiesta dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
Segue la legalità: carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti. Contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, con politiche mirate dell’Ue nei Paesi di provenienza e transito. Oltre alla modifica del Regolamento di Dublino. Punto 8: un piano straordinario di investimenti per il Sud, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica, riforma del sistema bancario (punto 9). E ancora al decimo punto, tutela dei beni comuni come la scuola, l'acqua, la sanità, le infrastrutture.
Punto 11: le politiche di genere in attuazione dei diritti costituzionali della persona, seguito dalla tutela dei minori e dalla fine della vendita degli armamenti ai Paesi belligeranti, arrivando alle politiche espansive (punto 14) con una quota di investimenti in infrastrutture, in ambiente e in cultura da scomputare dai parametri di Maastricht.
Al punto 15 i giovani e il futuro tra innovazione digitale, sviluppo delle imprese e promozione delle eccellenze del Made in Italy, crowdfunding, semplificazione apertura nuove attività, fondo previdenziale integrativo pubblico. Seguono le proposte per ricerca, università ed alta formazione artistica e musicale. E ancora, tutela del cittadino (punto 17): del consumatore, del lavoratore, dell’utente dei servizi. Riorganizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali e riforma del percorso formativo medico (punto 18); penultimo tema, la tutela degli animali e il contrasto alle violenze e al maltrattamento, tutela della biodiversità e lotta al bracconaggio. Chiude la lista il sostegno ai piani di settore e alle filiere agricole e la promozione di pratiche agronomiche e colturali sostenibili e a difesa del suolo.