Abbandonare le armi per lasciare la città assediata, i militari ucraini dovranno rispondere all'ultimatum. A Kiev colpito centro commerciale
Guerra Ucraina-Russia, i negoziati tra Kiev e Mosca riprenderanno domani in collegamento video. Le posizioni delle due parti "coincidono su punti importanti e critici" ha dichiarato il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, mentre si attendono le news che arriveranno sul versante dei colloqui. Intanto però, secondo le ultime notizie, la capitale ucraina è stata nuovamente presa di mira dalle forze russe. A Kiev sono nuovamente scattati allarmi aerei e si registra almeno una vittima nel bombardamento nel distretto Podilsky dove è stato colpito in particolare un centro commerciale.
Per Mariupol le autorità russe hanno formulato una condizione: abbandonare le armi per lasciare la città assediata nel sud dell'Ucraina, per la quale è stato proposto un cessate il fuoco temporaneo. Come spiega il colonnello Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione Russa, entro le 5 di domani mattina, ora di Mosca, i militari ucraini dovranno rispondere formalmente e per iscritto all'ultimatum. Se accetteranno, potranno lasciare Mariupol attraverso un corridoio dalle 10 alle 12 ora di Mosca.
Secondo quanto riporta la Tass, a Mariupol ci sarebbero ancora 130mila civili. Alle accuse di deportazione dei civili verso la Russia, Mizintsev ha risposto che sono gli ucraini che usano gli abitanti di Mariupol come scudi umani.
Intanto le forze armate russe stanno avanzando dalla Crimea verso Mykolaiv con l'obiettivo di accerchiare la città e poi poter proseguire verso Odessa. E' quanto si legge nell'ultimo bollettino dell'intelligence britannica in cui si spiega che ''nell'ultima settimana queste forze hanno fatto piccoli progressi''.
''Le forze navali russe continuano a bloccare la costa ucraina e a lanciare missili su obiettivi in Ucraina'', aggiunge il report. ''L'assedio della costa ucraina rischia di esacerbare la situazione umanitaria impedendo che arrivino alla popolazione ucraina beni essenziali''.
CORRIDOI UMANITARI - Sono 7.295 le persone evacuate oggi attraverso quattro dei sette corridoi umanitari stabiliti dalle città assediate dai russi in Ucraina. Lo ha detto la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, spiegando in un video messaggio che 3.900 sono state evacuate da Mariupol a Zaporizhzhia su bus e auto private.
''A causa della violazione del cessate il fuoco, l'evacuazione da Borodyanka verso Bila Tserkva è fallita per il secondo giorno. E non è stato possibile consegnare aiuti umanitari al villaggio di Mala Rohan. Sono stati persi i contatti con sei persone che avrebbero dovuto portare aiuti alla città di Vovchansk'', ha detto Vereshchuk.
ZELENSKY - La giornata è stata scandita dai numerosi interventi del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. L'assedio di Mariupol passerà alla storia come esempio di crimine di guerra, ha detto in un messaggio video postato su Facebook in nottata, "un atto di terrore che sarà ricordato nei secoli a venire".
Poi, in un'intervista alla Cnn, si è detto ''pronto a negoziare'' con il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che ''senza negoziati non possiamo mettere fine a questa guerra''. ''Penso che dobbiamo usare ogni formato, ogni possibilità di negoziare, di parlare con Putin. Ma se questi tentativi dovessero fallire, significa che questa è una Terza Guerra Mondiale'', ha affermato Zelensky.
Successivamente è intervenuto in collegamento con la Knesset, il Parlamento israeliano. ''La minaccia che dobbiamo affrontare è la stessa, per noi e per voi. La distruzione di un popolo e anche di un nome, Ucraina. Voglio che pensiate a questo'' ha dichiarato Zelensky. Uno schermo gigante è stato allestito in piazza Habima a Tel Aviv per seguire in diretta il suo intervento.
I russi parlano di ''soluzione finale'' rispetto al popolo ucraino, ''le stesse parole usate 80 anni fa nei confronti del popolo ebraico'', ha detto il presidente. ''I russi hanno usato dei termini che usavano i nazisti quando volevano soggiogare il vostro popolo, quando volevano distruggere voi come vogliono distruggere noi. Per la questione ebraica parlano di soluzione finale e anche oggi i russi parlano di soluzione finale per la questione ucraina'', ha affermato Zelensky. Queste parole, ha aggiunto, ''sono state pronunciate durante incontri a Mosca e anche in eventi ufficiali, lo riportano i media russi''.
''Il 24 febbraio è iniziata l'invasione portata avanti dalla Russia nei confronti dell'Ucraina. Quel giorno è diventato storico per noi, una tragedia per gli ucraini, una tragedia per gli ebrei, una tragedia per tutto il mondo'' ha affermato ancora il presidente ucraino, sottolineando che lo stesso giorno dell'inizio della guerra contro l'Ucraina ''è stato fondato in Germania il partito nazista, che ha tolto la vita a milioni di persone, ha distrutto tanti Paesi, ha cercato di uccidere diversi popoli''.
''102 anni dopo, lo stesso giorno il 24 febbraio, c'è stato un ordine di invadere su larga scala l'Ucraina da parte russa'', ha aggiunto Zelensky, spiegando che questa invasione ''ha già portato alla fuga milioni di persone, milioni di persone sono rimaste senza casa''.
Un paragone, quello con l'Olocausto, che è stato definito "oltraggioso" dal ministro delle Comunicazioni israeliano Yoaz Hendel, che su Twitter ha scritto di ''ammirare il presidente ucraino e sostenere il popolo ucraino con il cuore e le azioni, ma la terribile storia dell'Olocausto non può essere riscritta''. Secondo Hendel "la guerra è terribile, ma il confronto con gli orrori dell'Olocausto e la soluzione finale è oltraggioso".
"MERCENARI LIBICI" - Intanto Forze armate ucraine citate dal Kiev Independent riferiscono che la Russia ha raggiunto un accordo con il generale Khalifa Haftar per coinvolgere i mercenari libici nel conflitto in Ucraina. Secondo i militari di Kiev, Mosca ha raggiunto l'accordo con il comandante dell'autoproclamato esercito nazionale libico durante una sua visita a Mosca.