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Nuovo Dpcm Natale, quando parla Speranza alla Camera

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01 dicembre 2020 | 16.38
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Occhi puntati sul nuovo Dpcm di Natale al centro del confronto tra governo, Regioni ed enti locali sulle misure di contenimento del coronavirus.

La conferenza dei capigruppo ha confermato che il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferirà domani alle 16, alla Camera, con trasmissione in diretta Rai, sull'evoluzione dell'emergenza e sulle ulteriori misure del governo.

''Evitare gli spostamenti tra regioni e mantenere il limite delle ore 22 per la circolazione sono due punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme. Difendiamo insieme l’impostazione ed evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto'', ha detto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, a quanto si apprende, nel corso dell'incontro di oggi con Regioni ed enti locali.

“Oggi abbiamo avuto un confronto proficuo con il governo, partendo anche dalle prime considerazioni che abbiamo inviato ieri sera. Ora attendiamo di valutare nel dettaglio le norme del prossimo Dpcm” ha dichiarato il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti.

“Il ministro Boccia e il ministro Speranza - ha aggiunto - ci hanno preannunciato l’invio di un testo nelle prossime ore, dopo il necessario passaggio in Parlamento. C’è la consapevolezza comune, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale, della necessità della massima condivisione delle regole che dovranno essere stabilite e che riguarderanno un periodo dell’anno come quello delle imminenti festività, particolarmente delicato e strategico sul piano socio-economico. Così come c’è un’assoluta percezione dell’esigenza di non abbassare la guardia in termini di prevenzione e sicurezza".

"Abbiamo sottoposto al governo diverse questioni e fra queste - ha concluso Toti - sottolineo il superamento dei termini per il passaggio tra le diverse fasce, un’azione strategica condivisa per contrastare ogni forma di assembramento, anche per determinare misure eque, l’esigenza di una forte campagna di comunicazione che aumenti il grado di consapevolezza dei cittadini, e il tema degli automatismi dei ristori”.

Toti è poi intervenuto anche con un post su Facebook: "Vi farei leggere i messaggi e gli appelli accorati di chi ha i congiunti fuori regione. A nessuno di loro interessa il cenone con 50 persone, vogliono solo rivedere le persone che amano, una, massimo due. Troppo facile giudicare per chi ha uno stipendio fisso, troppo facile criticare per chi ha tutti i parenti nella stessa città. Vanno studiati e consentiti i ricongiungimenti tra i familiari. E non serve massimalismo nelle scelte, sia in senso 'chiusurista' che 'aperturista'. Servono buon senso ed equilibrio. È quello che questa mattina abbiamo chiesto al Governo per il prossimo Dpcm". "È comprensibile e giusto chiudere se le condizioni del virus lo impongono, come nelle settimane passate. Meno comprensibili sono misure vessatorie se il virus consente qualche spazio di libertà in più. Arriviamo fin dove ci possiamo permettere" ha scritto Toti.

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