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M5S, hacker a parlamentari: "Ecco Open Rousseau, così sarete liberi"

Lettera a deputati e senatori: "Piattaforma scatola nera senza trasparenza, sovranità digitale solo con software free e open source". Rousseau taglia alcuni servizi

(Fotogramma)
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02 ottobre 2020 | 17.07
LETTURA: 2 minuti

Nel giorno in cui Rousseau comunica la chiusura di alcuni servizi a causa dei mancati versamenti dei parlamentari, un gruppo di hacker lancia ufficialmente il guanto di sfida a Davide Casaleggio. In una mail inoltrata a deputati e senatori del M5S, l'esperto informatico Denis 'Jaromil' Roio (hacker che ha dato vita alla comunità Dyne.org) annuncia la nascita del software libero 'Open Rousseau' che, come anticipato all'Adnkronos da Fabio Pietrosanti, uno dei promotori dell'iniziativa, punta a sostituire la piattaforma attualmente utilizzata dal Movimento 5 Stelle.

"Come strumento principale - scrive Roio nella missiva, di cui l'Adnkronos è in possesso - avete adottato un dispositivo calato dall'alto che, seppur concesso da un Prometeo con nobili intenti, resta una scatola nera che gestisce il dibattito politico senza fornire alcuna trasparenza sui processi tecnologici. Sto parlando ovviamente della piattaforma Rousseau, i cui codici sono chiusi da licenze proprietarie che non solo non ne permettono l'analisi e la verifica da parte di esperti indipendenti, ma non danno l'opportunità di studiare, migliorare e riprodurre questa esperienza in altri contesti pubblici".

"Con il lancio di Open Rousseau, ma soprattutto con la creazione della community Decidiamo! oggi intendo proporvi una soluzione a questo problema", scrive ancora l'hacker, che intende promuovere "un modo di fare diverso, che rispecchi il carattere di iniziativa dal basso proprio del Movimento 5 Stelle: il modo di fare del software libero ed open source coniugato alla sovranità digitale".

In questo modo "saremo in grado di garantire più trasparenza su processi decisionali e di voto la cui integrità mette a rischio il governo stesso del nostro Bel Paese", sottolinea Roio, spiegando che "c'è un popolo di ricercatori, sviluppatori e hacker etici in grado di contribuire e migliorare piattaforme di partecipazione democratica".

In un passaggio della mail Roio cita Marco Pannella, affermando che "dobbiamo combattere la tecnocrazia": "In quanto politici - dice rivolgendosi agli eletti grillini - dovete assicurarvi che il terreno sotto i vostri piedi non ceda: le piattaforme e architetture digitali a cui vi affidate non possono essere scatole chiuse, non possono dettare le vostre decisioni, ma devono facilitarle, non devono celare i processi decisionali, ma devono palesarli".

"La comunità hacker italiana è dalla vostra parte: siamo consapevoli del potere che si accentra nei processi tecnologici ed intendiamo condividerlo per una maggiore comprensione delle sue ripercussioni sulla società. Questa rivoluzione non parte dalla tecnologia, ma dalla volontà di portare avanti un umanesimo della scienza che non lasci indietro nessuno e nessuna", conclude l'hacker. In una nota stampa l'Associazione Rousseau ha criticato l'iniziativa degli hacker, rimarcando che "il finto Rousseau non può mai sostituire il vero Rousseau". La palla ora passa agli eletti: i parlamentari in rotta di collisione con Casaleggio sposeranno il progetto 'Open Rousseau'?

(di Antonio Atte)

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