Il premier al termine dell'incontro con il presidente francese Macron a Bruxelles: "E' complicato, non lo nascondo" (VIDEO). E sottolinea: "Non è partita contabile, è politica". Quanto alla "richiesta dell'Olanda sull'unanimità non è in linea con le regole"
Nel negoziato sull'Mff 2021-27 e sul Recovery Plan "la posta in gioco è l'Europa". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine dell'incontro con il presidente francese Emmanuel Macron a Bruxelles, in vista del Consiglio Europeo di domani (VIDEO). "Non è in gioco - continua Conte - una pronta ripresa per la Spagna o per l'Italia, per il Portogallo o per la Francia, ma una pronta ripresa per l'Europa. La posta in gioco è la leadership europea, la competitività dell'Unione Europea nel mondo globale". "Se pensiamo di stare a discutere su qualche miliardo in più o in meno, di qualche condizionalità in più o in meno, chiaramente perderemo la sfida della competizione con la Cina, con gli Usa e con il mondo globale", conclude Conte.
Con la Francia, e con altri Paesi dell'Ue, "condividiamo la necessità" che un accordo sull'Mff 2021-27 e sul Recovery Plan "sia finalizzato al più presto", ha sottolineato l presidente del Consiglio aggiungendo: "E' complicato, non l'ho mai voluto nascondere, perché siamo 27 capi di Stato e di governo. Ci sono differenti sensibilità, ma sicuramente noi condividiamo, con la Francia", la necessità "di afferrare la dimensione politica" del Recovery Plan.
Conte: "Non è tempo di rinvii, Italia deve correre"
Quella sul Recovery Plan "non è una partita contabile". Bisogna afferrarne "la dimensione politica", ha continuato Conte affermando: "Non possiamo limitarla ad una partita di dare e avere, di chi riceve di più e chi di meno. Dobbiamo affermare bene il senso di una risposta europea forte, condivisa e tempestiva. Non dobbiamo perdere di vista che l'obiettivo è una ripresa economica e sociale di tutti gli Stati membri, soprattutto per quelli meno resilienti".
Quanto alla richiesta dell'Olanda di approvare all'unanimità in Consiglio i piani nazionali di ripresa e resilienza necessari per accedere alla Recovery and Resilience Facility, cuore del Recovery Plan, "sicuramente è una richiesta che non appare in linea con le regole europee", ha sottolineato il premier.