L'intervento del leader della Lega in Senato dopo l'informativa sull'emergenza coronavirus di Conte: "Diamo certezze, non miracoli"
"Vi chiediamo coraggio, visione, lungimiranza. Stiamo portando proposte. Se ci vuole collaborativi, lavoriamo insieme. Se ci vuole spettatori, ce lo dica. Noi continuiamo a fare proposte, ma vorremmo fossero ascoltate. Nei decreti ci sono evidenti errori". Così il leader leghista Matteo Salvini interviene in Senato dopo l'informativa del premier Giuseppe Conte a Palazzo Madama sull'emergenza coronavirus.
"Il Commissario che avete nominato dia risposte oggi, domani è tardi. Su ventilatori polmonari, tute protettive, mascherine: le regioni non stanno ricevendo i materiali in qualità e quantità sufficienti", ha continuato Salvini, ribadendo: "Diamo certezza a questo Paese, non miracoli. Serve rimandare tutte le tasse, come si può pensare che chi non incassa e non fattura possa pagarle? Commercianti, artigiani, partite IVA, milioni di lavoratori senza certezze, sono dimenticati - afferma ancora il leader del Carroccio -. Servono garanzie su cassa integrazione, sospensione di mutui e affitti".
"Se questi soldi" per aiutare chi è in difficoltà "non arriveranno, fra un mese, due mesi e tre mesi, la gente esce di casa, ma non per ringraziare...", dice ancora Salvini, sottolineando i rischi di disordini sociali che possono arrivare per la crisi economica nata dall'emergenza. "Perché se uno non ha i soldi per andare a fare la spesa, magari un genitore, non mangia lui, ma se non riesce a dare da mangiare a suo figlio, il problema c'è", avverte il leader della Lega, sollecitando ulteriori misure economiche dal governo.
"Presidente Conte - l'appello di Salvini -, non fate da soli e ogni tanto ammetta qualche errore, non sarebbe segno di debolezza, ma di forza. Altrimenti non staremmo commentando 7.503 italiani morti, a cui va il nostro pensiero".