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Maturità, scoppia caso Montanari

Un brano tratto da 'Istruzioni per l'uso del futuro' dello storico dell'arte e saggista fiorentino, selezionato per la traccia 'L'importanza del patrimonio culturale' alla prima prova della maturità

(FOTOGRAMMA)
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19 giugno 2019 | 14.35
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"Montanari? Finché questo triste snob di sinistra insulta me, amen. Ma quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all’Italia". Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini su Tomaso Montanari, storico dell'arte e saggista fiorentino, un cui brano, tratto dal suo testo 'Istruzioni per l'uso del futuro', è stato selezionato per svolgere la traccia 'L'importanza del patrimonio culturale', proposta nell'ambito artistico-letterario tra quelle della tipologia B della prima prova dell'esame di maturità.

Per il ministro Bussetti, intervistato a 'Un giorno da pecora' su Radio Rai 1 in merito al brano, definito forse troppo di sinistra, "almeno non ci saranno accuse di non essere aperti e democratici - ha detto -. La pluralità di intervento penso sia stata rispettata, dobbiamo ricordare che la scuola è di tutti. Bene sia uscito il testo da Montanari".

SGARBI - "Trovo indecorosa la scelta di elevare un cattivo maestro a modello per gli studenti" ha detto Vittorio Sgarbi all'AdnKronos. "Uno che ha scritto quelle cose indegne su Zeffirelli, che ha attaccato in maniera vergognosa la Fallaci e che odia a tal punto un partito (la Lega) da definirlo barbaro, non può essere preso in considerazione dal ministero. Altrimenti se il prossimo anno trovassimo una traccia che parte da un testo di Mussolini non ci potremmo scandalizzare".

"Tra l'altro leggendo questo testo si capisce che Montanari è un parvenue che non sa neanche scrivere in italiano - ha aggiunto Sgarbi -. Per non parlare dell'uso di espressioni inglesi come 'breaking news' o 'fantasy'. Montanari parla un linguaggio modaiolo e credo che non ci sia bisogno neanche di sottolineare quanto sarebbe stato più opportuno scegliere un testo di Manzoni o di Gioberti per parlare del rapporto tra storia e futuro".

MUGHINI - Di parere diverso è lo scrittore e giornalista Giampiero Mughini: "Non ho letto il libro, quindi non posso commentarne il merito. Montanari è politicamente schierato, è vero, e per me un intellettuale non dovrebbe mai esserlo per rappresentare una figura davvero libera, ma non ne farei un dramma. Non credo che i ragazzi conoscano queste vicende e quindi trovo comunque positivo che si possa parlare, in una prova d'esame, di patrimonio culturale" ha affermato all'AdnKronos.

E sulle altre tracce: "Bartali è stato un grandissimo campione e un uomo di valore, ha, tra le altre cose, contribuito in maniera decisiva a salvare la vita a molti ebrei e quindi la ritengo una scelta estremamente positiva" ha aggiunto Mughini, parlando della tipologia C su sport e storia, che parte dall’articolo del giornalista Cristiano Gatti pubblicato su 'Il Giornale', dove viene raccontata la vittoria al Tour de France di Gino Bartali "giusto tra le nazioni" nel 1948, avvenuta in un momento di forte tensione in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti, all'epoca segretario del Partito Comunista.

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