A quanto apprende l'Adnkronos, nel corso dell'assemblea congiunta degli eletti M5S, avrebbe dato voce al proprio "disagio" all'interno del dicastero della Difesa. Il vicepremier 5 Stelle: "Decide Conte"
Angelo Tofalo ieri avrebbe rimesso il mandato da sottosegretario alla Difesa nelle mani di Luigi Di Maio. Sarebbe accaduto ieri, nel corso dell'assemblea congiunta degli eletti M5S, secondo quanto apprende l'Adnkronos. Non solo. I vertici del Movimento sarebbero favorevoli ad accettare le dimissioni da sottosegretario. A questo punto, il parlamentare campano sarebbe a un passo dall'uscita dal governo. Tofalo, raccontano, anche in assemblea avrebbe dato voce al proprio "disagio" all'interno del dicastero della Difesa. Un disagio che ha esternato anche sui social, in un lungo post in cui ha riservato delle stoccate alla ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Un attacco, il suo, 'stoppato' dal M5S. ''Le dichiarazioni pubbliche diffuse dal sottosegretario Tofalo nei confronti del ministro Trenta - commentavano oggi alte fonti del Movimento - sono molto gravi e tutto il M5S ne prende le distanze. Si tratta di una iniziativa personale del sottosegretario''.
"Le dimissioni di Tofalo da sottosegretario non sono formali, io non ho dimissioni formali tra le mani e in ogni caso decide Conte. Io non ho mai espresso le mie intenzioni neanche su quello che Tofalo ha detto ieri" in assemblea, "in ogni caso decide Conte. A lui vanno rassegnate le dimissioni, non a me", taglia corto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio all'Adnkronos.
Nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook, Tofalo ha parlato di "scelte incomprensibili" prese dal suo dicastero. Scelte, scrive l'esponente 5 Stelle, "quasi mai coordinate politicamente, che hanno solo rafforzato, a causa di errori grossolani, l'influenza di capi e capetti del passato. Il tutto, purtroppo, a discapito del Paese".
"Ho tenuto duro per un anno", insiste il sottosegretario M5S, rincarando la dose in un altro passaggio del suo post: "Ho cercato per un anno di stare accanto al ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro, ma chi, all'interno dell'apparato, vuole continuare ad agire senza l'indirizzo ed il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse".
Un'uscita che ha mandato su tutte le furie i vertici del Movimento, che in una nota si sono detti sorpresi chiarendo allo stesso tempo che "non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tantomeno degli eletti in Parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato".