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Sardegna al centrodestra, crollo M5S

Salvini esulta: "Lega 6 Pd 0". Zedda ammette la sconfitta. Terzo posto a distanza per il cinquestelle Desogus

(Fotogramma)
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25 febbraio 2019 | 07.33
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Spoglio iniziato alle 7 e al rush finale delle schede elettorali delle votazioni che si sono svolte ieri in Sardegna per il rinnovo del Consiglio regionale e del presidente della Giunta regionale. Con poche sezioni ancora da scrutinare Christian Solinas, candidato del centrodestra, si avvia verso una netta vittoria, staccando il candidato di centrosinistra Massimo Zedda. Lontanissimo dai due, invece, il candidato M5S Francesco Desogus.

In base ai dati ufficiali, arrivati all’Ufficio elettorale della Regione Sardegna e riferiti a 1686 sezioni su 1840, Solinas è al 47,85% con 331.980 voti, Zedda è al 32,85% con 227.879 voti e Desogus è al 11,09% con 76.937 voti.

Salvini esulta - "Dalle politiche a oggi se c’è una cosa certa è che su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l’Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega. E come in Abruzzo anche in Sardegna è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali. Grazie a tutti quelli che hanno deciso di darci fiducia". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, commenta il voto in Sardegna. E ancora: "Mi accontento della sesta vittoria contro la sinistra", dice il ministro a margine di un convegno alla Luiss. "Oggi c’è da festeggiare una pagina nuova per la Sardegna. "A livello nazionale per me non cambia nulla, non è a rischio l’alleanza di governo", assicura il vicepremier. Con Luigi Di Maio "ci siamo messaggiati. Non c’è mica bisogno che lo conforti io. Ci vediamo a breve, stiamo lavorando per i prossimi passaggi che riguardano l’economia", spiega ancora parlando del rapporto con il M5S dopo il voto.

Zedda ammette la sconfitta - "Il risultato dà la vittoria al centrodestra. Ho mandato un messaggio a Solinas per augurargli buon lavoro", ha detto il candidato del centrosinistra Massimo Zedda in conferenza stampa. Quanto alla possibilità di continuare a fare il sindaco di Cagliari Zedda ha detto: "Valuterò nei prossimi giorni che cosa fare. Se la percentuale è quella dove, nonostante tutto, si va sopra di tre punti, bisogna tenerne conto". "Ci davano per inesistenti - ha aggiunto Zedda - invece ci siamo, eccome. Abbiamo battuto il Movimento 5 Stelle, la prossima volta batteremo il centrodestra".

Reazione M5S - "Il M5S è vivo e vegeto e va avanti, in regione Sardegna come a livello nazionale. Io non vedo nessun problema, per il governo non cambia niente: è al lavoro sui dossier più importanti", dice il vicepremier Luigi Di Maio il quale aggiunge che paragonare i risultati delle amministrative alle politiche "è come confrontare le pere con le mele". "Noi siamo positivi - assicura - perché in questo momento, per la prima volta nella storia della regione Sardegna, entriamo con diversi consiglieri regionali. Questo è per noi un dato importante perché lì non c'eravamo, eravamo a zero a livello regionale". E conclude: "Spero che per la Sardegna possa cambiare qualcosa, ma se governano queste ammucchiate la vedo difficile".

Si definisce invece "un semplice attivista" da ora, il candidato del M5S Francesco Desogus: "Sono già tornato al mio lavoro, in biblioteca - dice all'Adnkronos - ora sono un semplice attivista. Il risultato delle regionali? Sapevamo che era una partita già persa in partenza". L'esponente grillino sposa la riflessione di Luigi Di Maio sul Movimento "vivo e vegeto". "Siamo entrati in Regione e prima non c'eravamo. Questo è importante. Sapevamo che sarebbe stato molto difficile, abbiamo lavorato per ottenere il miglior risultato possibile", sottolinea.

"E' un risultato sotto le aspettative". D'altra parte, anche se "non ero già convinto di perdere, sapevo che sarebbe stata una partita molto difficile", ha poi aggiunto in conferenza stampa. "Se teniamo conto del fatto che in consiglio regionale non c'era neanche un rappresentante del Movimento Cinquestelle, questo risultato mi soddisfa assolutamente", ha continuato. Desogus, che ha assicurato di aver messo nella campagna elettorale "il massimo impegno", interpellato sul crollo dei consensi del M5S rispetto alle politiche, ha poi aggiunto: "Il voto delle politiche è tutta un'altra storia rispetto alle regionali, perché è un voto d'opinione".

Critica, invece, la senatrice 'ribelle' Paola Nugnes: "La leadership di Luigi Di Maio certamente va rimessa in discussione"dice all'Adnkronos commentando la debacle grillina. "Da tempo - evidenzia la parlamentare campana - non condivido la linea politica intrapresa e le strategie messe in atto. Se ora, oltre i sondaggi, abbiamo anche verificato con elezioni regionali, che per quanto di altro livello, ci danno il polso di una indubbia e incontestabile perdita di consensi, credo che andrebbe rimessa la palla al centro".

"Non credo che una riorganizzazione calata dall'alto sia la soluzione. Ci vuole una riflessione collettiva che porti ad una discussione profonda con proposte da valutare tutti insieme", aggiunge Nugnes a cui replica su Twitter Sergio Battelli, deputato del M5S e presidente della Commissione Politiche Ue di Montecitorio: "Leggo che la collega #Nugnes vorrebbe mettere in discussione la leadership di Luigi #DiMaio dopo le #ElezioniregionaliSardegna. Un consiglio: affronti e sfati la profezia di #Fassino: si candidi lei per guidare il #M5S. Non abbiamo bisogno di picconatori ma di visione e proposte".

Forza Italia: "Centrodestra unito vince" - "I Cinque stelle non saranno una meteora politica, ma certamente sono una meteorite che si sta schiantando sul Paese...". Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari azzurri, ironizza con l'Adnkronos sul flop del Movimento cinque stelle in Sardegna e si dice convinto che l'affermazione del candidato governatore del centrodestra Cristian Solinas, dimostra che la vecchia formula di coalizione, Fi-Fdi-Lega, è ancora vincente.

In particolare, visto che il Carroccio coagula tanto consenso ma non sfonda, il deputato forzista fa notare che Matteo Salvini da solo non può fare a meno del Cav e della Meloni: ''Il voto in Sardegna offre innanzitutto un dato preciso e chiarissimo: alla maggioranza parlamentare non corrisponde più la maggioranza elettorale. Queste elezioni regionali confermano poi che solo il centrodestra unito vince e che nella coalizione di centrodestra nessuna forza politica è autosufficiente...''.

"Il centrodestra unito vince. Forza Italia determinante per il risultato di Solinas. Abbiamo presentato una squadra totalmente nuova con il 90% dei candidati, e dato il giusto spazio ai sindaci, agli imprenditori, a persone impegnate nel sociale e del volontariato", afferma all'AdnKronos Ugo Cappellacci, coordinatore di FI Sardegna.

"E’ un nuovo inizio, che ha ridato slancio ideale e morale al partito, e che è destinato a riappassionare e riavvicinare alla vita pubblica della comunità moltissimi sardi e moltissimi italiani. Questa squadra – spiega - è stata presa per mano dal presidente Berlusconi che, come ha già fatto in altri campi, saprà guidarla verso ulteriori, ambiziosi, traguardi".

Affluenza - E' del 55,37% il dato definitivo sull'affluenza alle urne in Sardegna. In totale hanno votato 790.709 elettori, dei quali 396.459 uomini e 394.250 donne.

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