L'Europarlamentare del Carroccio: "Puntiamo a gruppo da 140 membri". E sui 5S: "Gruppo con noi? Penso consulteranno Rousseau"
di Francesco Saita
"Dopo la tornata elettorale in Sardegna Salvini si concentrerà a capofitto sul voto europeo, lanceremo la piattaforma 'sovranista' ad aprile, con l'obiettivo di arrivare a quota 130-140 membri". Lo dice in un'intervista all'AdnKronos Marco Zanni, europarlamentare della Lega e 'fiduciario' di Salvini a Bruxelles, che lo ha incaricato di lavorare alle alleanze in vista del voto del 26 maggio. Una piattaforma che vedrebbe al suo interno i partiti della destra europea, per ora sparsi in tre gruppi e potrebbe essere il secondo raggruppamento del parlamento europeo.
"Stiamo lavorando a un asse euroscettico - spiega Zanni - un soggetto a destra che raccolga grandi partiti di grandi Paesi, con l'obiettivo di incidere non solo negli equilibri della maggioranza in Parlamento, ma anche nelle altre istituzioni della Ue, in Consiglio e in Commissione".
"Di quest'asse il nucleo forte sarà la Lega e Salvini, che non dovrebbe comunque esserne lo Spitzenkandidaten, ci sarà Marine Le Pen, che è la nostra alleata storica, ci saranno gli austriaci di Fpo, il partito della Libertà, i tedeschi di Afd, alternativa per la Germania e speriamo i polacchi del Pis di Kaczynski". Sul nome del nuovo gruppo "ci sono discussioni in corso con i nostri alleati - sottolinea il leghista - al centro del nome ci sarà il concetto di 'nazione', difficile che invece il nome del Carroccio, la parola 'Lega', resti presente, semplicemente per la difficile traducibilità in altre lingue; alcuni di noi invece pensando che il termine 'Europa' debba essere presente, per non essere additati come quelli che vogliono distruggerla".
"E' chiaro a tutti che al centro della nostra piattaforma ci sarà l'impegno al rispetto del ruolo delle nazioni europee, la loro sovranità, puntando a una riduzione della centralizzazione dei poteri di Bruxelles". E "stiamo facendo incontri a cinque, noi, gli austriaci di Fpo, i tedeschi di Afd, i danesi e finlandesi che stanno in Ecr, per avere un fronte unitario, che metta insieme i rappresentanti dei tre gruppi di destra che per ora sono distinti, sperando di poter creare un fronte unico sotto l'ombrello di Matteo Salvini".
I numeri potrebbero essere di grande rilievo: "Noi siamo contenti, le prospettive in termini numerici e di influenza sono ampie, stiamo consolidando la rete di relazioni anche in altri piccoli Paesi, dalla Slovacchia a Paesi dell'est come la Bulgaria, Paesi baltici e anche i rapporti con Vox, in Spagna, sono ottimi, nonostante il tema della Catalogna". E ancora: "Si guarda anche alla delegazione Ppe, dove non mancano gli scontenti, non ci rivolgiamo solo ad Orban, ma a quella frangia di popolari che non vede di buon occhio un nuovo fronte con socialisti", sottolinea Zanni. "Tra questi i bulgari e delegazioni dell'est Europa e anche il partito al governo della repubblica ceca, quello di Babis, che oggi sta nell'Alde, ma che con Macron non ha nulla a che spartire", dice il leghista.
M5S - Tornando a parlare di alleanze in Italia, "esiste la possibilità che i Cinque Stelle, dopo il voto del 26 maggio, possano bussare alla nostra porta per una collaborazione con il nostro gruppo, magari passando per una consultazione dei loro iscritti su Rousseau, come avvenuto per la vicenda Diciotti" dice Zanni. "Non possiamo nasconderci - aggiunge - che c'è una oggettiva difficoltà dei Cinque Stelle a trovare una terza via in Europa". Per loro "una collocazione diversa tra Salvini e Macron è una cosa che ha poche speranze, visto che per ora solo loro e i croati avranno candidati eletti, Di Maio, credo, tra l'altro, scarti l'ipotesi di andare con i verdi e Alde con Macron".
"Se gli scenari vanno in questo modo non vedo alternative, anzi la scelta di convergere con noi potrebbe piacere al loro elettorato - ipotizza il leghista -. Non sarebbe affato una stranezza se dopo il voto decidessero di entrare in un gruppo comune con noi". E l'europaralmentare del Carroccio si dice certo che anche Salvini, "da uomo pragmatico, è pronto a valutare molte ipotesi pur di garantire un cambio netto in Ue".
"Oggi, comunque, non c'è alcuna trattativa per una piattaforma comune, ma c'è la disponibilità a valutare collaborazione su alcuni temi, magari sul modello del contratto di governo siglato in Italia", aggiunge il leghista.
LE PEN - "L'unica linea rossa data da Salvini e che l'alleanza con la Le Pen non si discute" dice all'AdnKronos Zanni, incaricato dal segretario del Carroccio di curare il dossier per preparare il nuovo gruppo e le strategie europee dei sovranisti. La leader del Rn non sarà l'unica protagonista, come accaduto nel 2014, del nuovo schieramento a cui pensa Salvini. "La Le Pen - spiega Zanni - l'ho vista nelle scorse ore, lei ha capito la nostra strategia volta a 'facilitare' l'ingresso di più forze della destra europea nella nuova creatura sovranista che stiamo lanciando in Europa".
"All'esordio del nuovo schieramento, tra i leader dei tre gruppi, di Ecr, Efdd e Enf tocca a Salvini, stavolta la faccia ce la metterà lui - conclude Zanni -, sarà il leader italiano il federatore del soggetto sovranista europeo".