Una fossa comune a Hart Island, a New York, per ospitare i corpi delle vittime del coronavirus, il cui numero continua ad aumentare. Decine di lavoratori sono stati assunti a contratto proprio per scavare una 'mass grave' che potesse accogliere i corpi di chi non ha parenti o la cui famiglia non è in grado di sostenere le spese per il funerale e la sepoltura.
Qui, di norma, una volta alla settimana i detenuti del carcere di Rikers Island seppelliscono in media 25 cadaveri. Ma il numero ha iniziato ad aumentare a marzo con la diffusione del nuovo coronavirus a New York, diventata l'epicentro della pandemia. E ora si stima che sull'isola, al largo del Bronx, vengano seppelliti una ventina di corpi al giorno, cinque giorni la settimana. Si ritiene che il numero delle sepolture sia quadruplicato nella Grande Mela dall'inizio della diffusione del Covid-19.
"Per decenni, Hart Island è stata utilizzata per accogliere chi non veniva reclamato dai membri della famiglia. Continueremo a usare Hart Island in questo modo durante la crisi ed è probabile che le persone decedute per Covid-19 e che rientrano in quella categoria verranno sepolte sull'isola nei prossimi giorni", le parole di Freddi Goldstein, portavoce del sindaco di New York, alla Cnn. "Sono persone per le quali, per due settimane, non siamo riusciti a trovare qualcuno che dicesse 'lo conosco, mi occuperò del funerale'. Non siamo riusciti a stabilire alcun contatto con la famiglia".