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Lidia Menapace morta per Covid, ex partigiana aveva 96 anni

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07 dicembre 2020 | 09.03
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Lidia Menapace, voce storica del femminismo e pacifismo italiano, è morta all'ospedale di Bolzano, all'età di 96 anni, dove era ricoverata nel reparto di malattie infettive per le complicazioni da Covid. Aveva 96 anni. Nei giorni scorsi l'Anpi, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, aveva dato la notizia del suo ricovero precisando che le sue condizioni erano "molto gravi". L'annuncio della scomparsa, avvenuto nella notte, è stato dato dall'Azienda sanitaria dell'Alto Adige.

Nata a Novara il 3 aprile 1924, giovanissima prese parte alla Resistenza come staffetta partigiana. Entrò in una formazione della Val d'Ossola diventando sottotenente con il nome di battaglia "Bruna". Nel dopoguerra Menapace si impegnò nei movimenti cattolici, in particolare con la Fuci - Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Nel 1964, quale candidata della Democrazia Cristiana, fu la prima donna eletta nel Consiglio provinciale di Bolzano, insieme a Waltraud Gebert Deeg. In quella stessa legislatura fu anche la prima donna ad entrare nella Giunta provinciale, come assessora effettiva per affari sociali e sanità.

Dopo essere uscita dalla Democrazia Cristiana nel 1968, simpatizzò per il Pci e nel 1969 fu tra i fondatori nel primo nucleo del gruppo di eretici comunisti che diede vita alla rivista "il manifesto". Nel 1973 fu tra le promotrici del movimento Cristiani per il Socialismo. Dal 2006 al 2008 è stata senatrice di Rifondazione comunista. Nel 2011 era entrata nel Comitato Nazionale dell'Anpi.

Dalla Dc al 'Manifesto', Menapace voce storica del femminismo e del pacifismo

"Lidia non ce l'ha fatta. Il dolore è grande. E' scomparsa una grande donna, coerente con quello che pensava". Così all'Adnkronos Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Anpi. "È un lutto per l'Anpi, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell'umanità. Resterai nella coscienza e nell'impegno di tutte e tutti noi", è il messaggio del presidente Pagliarulo sul sito dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

"Scompare con Lidia Brisca Menapace una figura particolarmente intensa di intellettuale e dirigente politica espressione del dibattito autentico che ha attraversato il Novecento. Staffetta partigiana in Val d’Ossola, brillante laureata presso l’Università Cattolica di Milano, dove sarà lettore di lingua italiana, dirigente della Democrazia Cristiana e vice presidente della Provincia di Bolzano, animatrice del movimento delle donne, tra i fondatori del Manifesto e, infine, senatore per Rifondazione comunista nella XV legislatura repubblicana, Lidia Menapace è stata fortemente impegnata sui temi della pace, con la Convenzione permanente delle donne contro tutte le guerre". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente nazionale Anpi.

"I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita - antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza - sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni", conclude il Capo dello Stato.

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