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Nuovo Dpcm e regole per Natale, misure allo studio

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25 novembre 2020 | 06.47
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Nuovo Dpcm, regole per Natale in tempi di Covid, spostamenti tra regioni. Zona rossa, zona arancione, zona gialla, come cambierà il quadro? E poi la scuola con l'ipotesi di riapertura il 9 dicembre. L'attuale Dpcm scadrà il 3 dicembre e il governo è al lavoro sulle nuove misure. A fare il punto è il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Valuteremo fino all’ultimo i dati - ha detto Speranza a 'diMartedì' su La7 - ci sono ancora molti giorni da qui alla scadenza del decreto ancora in vigore, quindi vorremmo vedere e capire quanto riusciamo ancora a piegare la curva con le misure adottate finora, ma continueremo con il principio di proporzionalità" delle misure restrittive.

"Noi abbiamo scelto in questa seconda ondata di non fare un lockdown generalizzato uguale in tutti i territori ma di distinguere area per area, e capire dove fare interventi più duri quando la situazione è più difficile. Io penso che questo sia il metodo giusto e vogliamo insistere su questa strada" ha sottolineato il ministro della Salute, avvertendo: "Guai a scambiare i primi segnali che vanno nella direzione giusta per uno scampato pericolo".

A Giovanni Floris che gli chiedeva sui possibili spostamenti tra regione e regione durante le feste di Natale, Speranza ha risposto ribadendo che "bisogna evitare spostamenti che non sono strettamente necessari, bisogna ridurre il più possibile le relazioni con le altre persone quando queste non sono indispensabili e bisogna restare a casa ogni volta che è possibile". "Vedremo l'evoluzione epidemiologica delle prossime settimane", ha aggiunto.

Alle cene di Natale ci sarà un numero massimo di persone a tavola? "Bisognerà limitarsi agli affetti più stretti - ha detto il ministro della Salute - I numeri li valuteremo, ne ragioneremo nelle prossime ore". Oggi ci sarà "una riunione anche su questo - ha spiegato - In Germania hanno scelto il numero 10, ma, al netto del singolo numero, il messaggio è quello di ridurre tutte le occasioni non necessarie in cui il contagio si può diffondere".

I numeri dei nuovi contagi e soprattutto "il dato più drammatico delle persone che perdono la vita", con altre 853 vittime registrate ieri, "sono i numeri di una epidemia ancora molto presente nel nostro Paese". "Ma c'è da dire che da qualche settimana vediamo un segnale che va nella direzione giusta, l'Rt si sta abbassando, due settimane fa era 1,7, poi 1,4 ora è 1,2 e sta scendendo: questo significa che le misure che abbiamo adottato iniziano a dare i loro effetti". Per questo, ha continuato il ministro, "dobbiamo continuare a insistere su questa strada perché la curva è piegabile e stiamo un po' alla volta piegandola ma bisogna insistere con la massima prudenza".

Altra questione, la richiesta di apertura degli impianti sciistici da parte delle Regioni alpine. "Io capisco che dietro ogni ambito economico, sociale, come anche quello" del turismo della neve "ci sono famiglie e persone che lavorano e che meritano il massimo rispetto, ma il punto non è solo la pista da sci; il punto è evitare le tantissime aggregazioni che possono svilupparsi e i tanti trasferimenti di persone che vanno in vacanza in quei posti" ha evidenziato Speranza a 'diMartedi'.

"Dobbiamo essere molto attenti - ha ammonito - e ricordare quello che è successo quest’estate, quando in tanti, nel nostro Paese, hanno pensato che la battaglia fosse vinta, hanno abbassato la guardia, e ci siamo ritrovati oggi con una situazione difficile da gestire. Allora attenzione - ha ribadito il ministro - non ripetiamo gli errori fatti in estate. Dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione".

Ieri l'Austria si è detta contraria alla proposta avanzata dall'Italia di una chiusura degli impianti sciistici a livello europeo durante le vacanze di fine anno per evitare la diffusione del coronavirus.

Altro tema la riapertura delle scuole, con la didattica in presenza, che sarà tra i punti che verranno discussi oggi nella riunione tra il premier Conte e i capidelegazione delle forze di maggioranza. L'ipotesi più accreditata, spiegano fonti di governo, è che il giorno X, per riaprire le scuole superiori chiuse in tutta Italia ma anche le seconde e le terze medie nelle Regioni arancione, sia il 9 dicembre, ovvero il mercoledì successivo al ponte dell'Immacolata. Lunedì era stato lo stesso premier, ospite di Otto e mezzo su La7, a spiegare che il governo era al lavoro per riaprire le scuole nel mese di dicembre. Decisivi saranno anche i nuovi dati attesi nella giornata di venerdì. Sarebbero soprattutto M5S, con la ministra Lucia Azzolina in testa, e Iv a premere per un rapido ritorno sui banchi.

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