Così all'Adnkronos Jacopo Pensa, che interviene sulla ridda di voci e ipotesi che stanno ruotando attorno al governatore della Lombardia e al mancato bonifico da 250mila euro al cognato, con i magistrati che starebbero spulciando oltreconfine sui conti del presidente della Regione: "Verificare i conti in Svizzera atto dovuto? Cercherò di capire". Domani il governatore interverrà al Consiglio regionale
''Verificare i conti in Svizzera atto dovuto? Cercherò di capire, i giudici che stanno indagando sono persone corrette e preparate, ma in questo caso dovrebbero avere un fumus di anomalie perché altrimenti se fosse solo curiosità investigativa dovrebbero aprire fascicoli per tutti quelli che hanno fatto lo scudo''. Così l'avvocato Jacopo Pensa, interviene sulla ridda di voci e ipotesi che stanno ruotando attorno al governatore della Lombardia Attilio Fontana e al mancato bonifico da 250mila euro al cognato, con i magistrati che starebbero spulciando oltreconfine sui conti del presidente della Regione. ''In settimana - dice il legale del governatore all'Adnkronos - li incontrerò per cercare di capire''.
L'avvocato sottolinea che ''oggi i capitali all'estero sono tutti chiari e trasparenti, tracciabili, tanto è vero che se fai un bonifico subito lo segnalano. Non so cosa possano avere visto i magistrati di anomalo in questo bonifico. Secondo Pensa ''l'unico intervento vero del governatore è stato unicamente quel bonifico deciso per ristorare il cognato che aveva rinunciato al pagamento della fornitura a causa della parentela. In poche parole è stato un atto di solidarietà al cognato che in forza di quella parentela aveva solo avuto danni''.
All'avvocato pare che si stia andando fuori strada quando si parla di Bahamas. ''spiace perchè si tirano fuori questioni private, che nulla hanno a che fare con l'indagine della Procura e che alimentano visioni sbagliate; c'e' di mezzo un'eredità della mamma, stare bene di famiglia spero non sia ancora un reato, ma da noi parlare di Svizzera e Bahamas vuole già dire rendere sospetta una situazione patrimoniale''.
Non si allenta quindi la tensione attorno al governatore della regione Lombardia sulla fornitura dei camici alla Regione da parte del cognato e al bonifico mancato da 250mila euro. Indagato per ''frode in pubbliche forniture'' domani, a quanto apprende l'Adnkronos il presidente interverrà al Consiglio regionale della Lombardia, con le opposizioni pronte nel caso a presentare una mozione di sfiducia.
Ma a dimettersi il governatore non ci pensa proprio. Ha già detto che ''nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici''. E che l'idea del bonifico è nata '''quando è saltata fuori questa storia e ho visto che mio cognato faceva questa donazione. Ho voluto partecipare anch'io. Fare anch'io una donazione. Mi sembrava il dovere di ogni lombardo''. Respinta anche l'idea di immoralità: sul conto svizzero: ''Non c'è niente di illecito in quel conto, sono capitali denunciati e scudati, un eredità di mia madre. Non vedo di cosa dovrei vergognarmi''.
Eppure secondo il viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni, la giunta lombarda non può andare avanti. "C'è un chiaro problema di opportunità, e la gestione ex post del proprio caso da parte del governatore mi colpisce molto. Come ho detto, questa giunta non può andare avanti. Non è stata in grado di gestire l'emergenza causata dalla pandemia e poteva certamente evitare le strumentalizzazioni contro il governo, che ha operato con serietà senza mai entrare in contrapposizione con gli enti locali''. Ed è per questo che secondo Massimo De Rosa, capogruppo M5S Lombardia ''Serve un atto politico coraggioso per la storia che stiamo andando a costruire, siamo pronti a chiedere la sfiducia del presidente Fontana e chiediamo alle altre forze d'opposizione di sostenere la nostra richiesta''.