La celebrazione non si potrà svolgere al Colosseo come ogni anno. Tre le alternative al vaglio del Vaticano
Città del Vaticano, 20 mar.(Adnkronos) (Dav/Adnkronos)
Sarà una Via Crucis "incarcerata, ingabbiata" ha anticipato don Marco Pozza, l’autore delle meditazioni della Via Crucis per il Venerdì Santo, che quest’anno, a causa dell’emergenza coronavirus, non si potrà svolgere al Colosseo come ogni anno quando si radunano migliaia di fedeli da tutto il mondo. In Vaticano, a quanto apprende l’Adnkronos, si stanno studiando le possibili alternative alla Via Crucis tradizionale per non fare mancare ai fedeli il rito Pasquale della Chiesa cattolica, con cui si ricostruisce il doloroso cammino di Cristo verso la crocifissione sul Golgota, tanto suggestivo quanto partecipato e sentito.
Tra le possibili opzioni, anche se il tutto è in fase embrionale dunque in divenire, a quanto si apprende, c’è l’ipotesi che la Via Crucis possa essere realizzata su via della Conciliazione, location che consentirebbe anche un allestimento non sacrificato delle quattordici stazioni. Non è nemmeno da escludere - anche questa è una possibilità allo studio e sarebbe di grande suggestione - che la Via Crucis si possa realizzare all’ombra del Cupolone all’interno del Colonnato del Bernini, con la presenza del solo Papa.
Come si diceva, è ancora tutto in fase embrionale ma, per dirla con le parole dell’autore delle meditazioni all’Adnkronos, "al Colosseo o in un posto diverso, magari più ristretto, o persino nel chiuso di una cappellina, il significato della Via Crucis resta intatto".