La sorella di Stefano, in un'intervista a 'Leggo': "Ero un’altra donna, più giovane, più ingenua"
"Forse un rimorso ce l’ho. Quello di non aver buttato giù quella porta quando Stefano stava in ospedale. Ma ero un’altra donna, più giovane, più ingenua. Mi fidavo dello Stato". Così Ilaria Cucchi in un'intervista a Davide Desario, direttore del quotidiano 'Leggo'. Alla domanda se oggi si fida dello Stato e su cosa abbia raccontato ai figli sulla morte del fratello Stefano, dice: "Ai miei ragazzi ho detto la verità. Che ci sono stati dei carabinieri che hanno sbagliato con una crudeltà disumana. Ma ho detto loro che non tutte le persone che indossano una divisa sono così. Dobbiamo continuare ad avere il diritto di credere in quel che rappresentano le forze dell’ordine".
"Tanti politici ci sono stati vicini, di destra e di sinistra - continua - ma se devo fare un nome mi viene subito in mente quello di Luigi Manconi, fu il primo a chiamarci, pochi giorni dopo il decesso e ci è stato molto vicino". Parlando invece del politico che l'ha più ferita, Ilaria Cucchi fa il nome di "Carlo Giovanardi. Ha accusato me e la mia famiglia di cose orribili. Ma mi sono fatta una grande risata. Ma la cosa peggiore è che ha insultato Stefano. E Stefano non poteva difendersi".