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Trattativa Stato-mafia, al via processo d'appello

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29 aprile 2019 | 11.31
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Prende il via, davanti alla Corte d'assise d'appello di Palermo, il processo di secondo grado sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

"E' stato detto che non si può riscrivere la storia del Paese guardandolo dal buco della serratura. Al di là della metafora non felicissima, credo sia una verità condivisibile, quasi banale, se con questo si vuole significare che la complessità dei fatti storici non può essere compressa nella gabbia del paradigma giudiziario nel quale è giusto che si muova" ha detto il Presidente della Corte, Angelo Pellino, iniziando la lettura della relazione introduttiva nel processo. "Ma può accadere che ci sia un effetto, che non sia cercato e voluto e non si sostituisca all'unico scopo del processo penale che, per il secondo grado, è la verifica dei motivi di appello - ha aggiunto -. Gli imputati saranno giudicati per ciò che hanno fatto o non hanno fatto: spero che ci sia un serrato confronto sulle questioni tecnico giuridiche e sull'accertamento probatorio".

"Gli imputati sono persone in carne e ossa che saranno giudicate per ciò che hanno o non hanno fatto - ha continuato Pellino -. Questo è l'impegno della corte. Mi sento di rassicurare le parti: la discussione sarà all'altezza del valore di chi interverrà e sarà un serrato confronto sulle dense questioni tecnico-giuridiche e sulle controverse questioni relative all'accertamento probatorio".

CIANCIMINO - La prima udienza d'appello è iniziata con la rinuncia dell'imputato Massimo Ciancimino: il suo legale, Roberto D'Agostino, ha annunciato alla Corte che Ciancimino sta molto male, anche se secondo il medico legale del Dap "è lucido". Nonostante ciò, la difesa chiede un accertamento medico. "Ciancimino - dice il legale - si trova ricoverato presso il centro clinico di Regina Coeli e negli ultimi giorni la patologia di Ciancimino è andata progredendo, tanto è vero che Ciancimino è caduto perdendo più volte orientamento e ha avuto problemi gravi legati all'eloquio e al suo stato di capacità di rendersi conto della situazione in cui si trova. Ha un emiparesi sul lato sinistra". Per questo la difesa chiede "ulteriori accertamenti". Il presidente Angelo Pellino si è riservato di pronunciarsi sull'istanza.

SCORTA CIVICA - C'è anche una rappresentanza della 'Scorta civica' in aula: una delegazione dell'associazione è presente a sostegno dell'accusa. Nel primo grado 'Scorta civica' ha seguito tutto il processo.

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