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Terrorismo

Balzerani presenta libro, ira figlio vittima

Lorenzo Conti, figlio del sindaco di Firenze assassinato dalle Brigate rosse nel 1986: "O la magistratura fa il suo dovere o qualcuno si farà giustizia da solo"

Barbara Balzerani durante il processo Moro (Fotogramma)
Barbara Balzerani durante il processo Moro (Fotogramma)
10 aprile 2019 | 14.18
LETTURA: 3 minuti

"O la magistratura inizierà a fare il suo dovere o finirà che prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo". Cede all'esasperazione Lorenzo Conti, figlio di Lando, sindaco di Firenze assassinato dalle Brigate rosse nel 1986, di fronte all'ennesima polemica che coinvolge una ex terrorista. In questo caso si tratta di Barbara Balzerani, membro di spicco delle Brigate rosse durante gli anni di 'piombo', che è stata invitata a presentare il suo ultimo libro in una sala di proprietà del comune di Milano.

"Io ho presentato una denuncia contro Barbara Balzerani per diffamazione, per la frase 'quello di vittima è diventato un mestiere', che l'ex brigatista pronunciò a pochi giorni dalla ricorrenza del quarantennale della strage di via Fani - racconta all'AdnKronos Conti -. La magistratura però dorme, non si sa che fine abbia fatto questa denuncia, forse sarà finita in qualche cassetto e lì rimane chiusa. Se questi sono i segnali che manda chi ci deve difendere, è chiaro che poi ci sia spazio per i brigatisti di presenziare a mostre, presentare libri e partecipare a conferenze, senza che questo crei scalpore".

"C’è un'enorme carenza istituzionale della magistratura - prosegue Conti- che, in questi casi, non fa il lavoro per cui è pagata. Ho scritto anche al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per sapere che fine abbia fatto questa denuncia e al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per chiedere la chiusura del Cpa di Firenze, centro sociale nel quale fu invitata a presentare un suo libro ancora la Balzerani, proprio nel giorno del quarantennale della strage di via Fani. O la magistratura inizierà a fare il suo dovere o finirà che prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo", conclude accoratamente Conti.

LEONARDI - ''Non so nulla della presentazione del libro" ma "rimango basito ogni volta di fronte alla sfacciataggine dimostrata con frasi inopportune e con un eccessivo protagonismo degli ex terroristi" dice all'AdnKronos Sandro Leonardi. Il padre era Oreste, detto 'Juno', caposcorta di Aldo Moro, assassinato dalle Brigate rosse nell'agguato di via Fani, avvenuto il 16 marzo del 1978.

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