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Fantasma Salvini agita 'cespugli' di Forza Italia

Il 18 a conclave: "Resettiamo tutto"

(Afp)
(Afp)
02 gennaio 2020 | 15.48
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Dove va il centro? E' l'interrogativo che si pongono gli ex Dc, ora nell'orbita del centrodestra, accasati soprattutto con Silvio Berlusconi, di fronte all'avanzata del sovranismo della coppia Salvini-Meloni. L'idea, raccontano, è quella di resettare tutti i 'cespugli' centristi (dall'Udc alla Dca) ora a bordo di Forza Italia per ripartire dalla casella zero. Il punto di caduta dei vari esponenti della Balena Bianca potrebbe essere quello di un rilancio del Partito popolare, fondato da Mino Martinazzoli.

L'occasione per confrontarsi su questo, provando a definire strategie e possibili exit strategy per il futuro, sarà il 18 gennaio prossimo, quando, racconta Gianfranco Rotondi all'Adnkronos, ''io e Lorenzo Cesa, con altri 36 movimenti, ci riuniremo a Roma per ricordare i 101 anni dalla fondazione del Ppi e i 26 anni dallo scioglimento della Dc, avvenuto il 18 gennaio del 1994".

"Non sarà una commemorazione -precisa Rotondi, leader Dca e vicepresidente del gruppo di Fi alla Camera-. Al contrario, ci porremo operativamente la domanda: che si fa? La risposta non la conosco, ma vederci penso che sia già una notizia''. Gli fa eco Lorenzo Cesa, che avverte: ''In nessun Paese europeo senza un centro moderato c'è stabilità. E se c'è bisogno di ricostruire questo centro, noi in particolare che veniamo dall'esperienza della Dc abbiamo il dovere di ricostruirlo".

Da qui, prosegue Cesa, "il nostro appello rivolto a tutto l'associazionismo cattolico e non, ma anche a chi, come gli amici di Fi, fa parte del Ppe, che è un partito profondamente democratico cristiano, per dar forza a un centro moderato nel Paese''.

Non si sa come il centro pensi di organizzarsi. Si era parlato di una federazione, ma tempi e modi sono tutti da definire. Adesso il problema e l'urgenza, è allontanare il più possibile il fantasma di Matteo Salvini. Unica certezza: non c'è nessuna intenzione di dar vita a qualcosa 'contro' Forza Italia, anzi.

Si ragionerà attorno a un disegno politico che coinvolga soprattutto il partito del Cav, ma, ''Fi non può pensare di ridursi a fare il biglietto di presentazione di Salvini in Europa, perché serve un progetto più ambizioso'', dice a mezza bocca un big democristiano che sta partecipando attivamente alle 'grandi manovre' centriste di questi giorni e chiede un ''incontro al più presto con Berlusconi''.

''Nella storia d'Italia -spiega ancora Rotondi- il centro nasce dall'impegno politico dei cattolici. In analogia con la Germania, dove la Dc è ancora al governo. Berlusconi ha svolto con genialità e generosità la missione di proseguire con Fi il cammino interrotto traumaticamente con la fine della Dc. Oggi i cattolici non hanno più la possibilità di interloquire con il centrodestra, perché Salvini lo scaglia addirittura contro il Papa...".

Il "nostro obiettivo'', spiega all'Adnkronos Cesa, è quello di "dare stabilità al Paese, ovvero offrire ai cittadini risposte concrete su lavoro famiglia e sostegno alle imprese, perché non si può andare avanti come fa il governo Conte, mettendo solo toppe in giro. Serve una strategia di sviluppo del Paese da portare avanti con forza e determinazione. Non ci si può logorare con trenta vertici in un mese...'', ironizza il leader dell'Udc.

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