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Spazio, in Italia circa 8mila occupati e fatturato a 2 miliardi

Conclusa a Fiera di Roma la New Space Economy European Expoforum, "There is no Space B" il tema al centro dell’intenso programma

Un'immanige del NSE 2023 a Fiera di Roma
Un'immanige del NSE 2023 a Fiera di Roma
07 dicembre 2023 | 17.27
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In Italia il comparto dello Spazio copre l’intera filiera spaziale, con più di 300 imprese, una occupazione intorno alle ottomila persone e un fatturato vicino ai due miliardi. Nel contesto internazionale, l’Italia si colloca a livello europeo come terzo Paese, dopo Francia e Germania, grazie agli investimenti governativi. Intanto il valore delle attività legate alla new space economy si prevede che a livello mondiale arriverà a fine decennio a 1000 miliardi di dollari. Si è conclusa con questo quadro la quinta edizione del New Space Economy European Expoforum (NSE), organizzato a Fiera Roma, con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dell’Agenzia Spaziale Italiana, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di ENEA, di INGV e dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e con la collaborazione di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma, si è chiusa oggi dando appuntamento al prossimo anno.

Durante le tre giornate di NSE 2023, apertosi con l’introduzione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il tema "There is no Space B" è stato al centro dell’intenso programma e dell’area espositiva dove hanno trovato spazio le realtà del settore, dalle agenzie spaziali alle PMI, dalle associazioni industriali fino alle start-up. Quaranta i panel di approfondimento, che hanno coinvolto più di duecento relatori internazionali. Oltre duecento gli appuntamenti dell’agenda business, che hanno consentito alle aziende di entrare in contatto con investitori, buyer e il sistema delle reti messe a disposizione dagli attori che concorrono al progetto Entrerprise European Network. Particolarmente rappresentati i Paesi emergenti del Continente africano e il Nord Europa.

Durante NSE il confronto che si è innescato tra i players nei vari settori ha mostrato, una volta di più, risultati, potenzialità e urgenze legate alla new space economy. Il tema generale della conferenza ha declinato la necessità di ragionare in termini di sostenibilità dello spazio, come risorsa da preservare per tutta l’umanità. Infatti, lo spazio che nell’immaginario collettivo è considerato infinito, in realtà è al momento una risorsa limitata. L’irrompere delle macrocostellazioni ha fatto emergere l’urgenza della sua tutela. A questo si aggiungono le questioni di geopolitica, che potrebbero essere un fattore limitante per lo sviluppo e la sicurezza delle applicazioni spaziali. Si è quindi parlato della necessità di una normativa in tema spaziale, di difesa e di cybersicurezza.

Un argomento sul quale ci è confrontati è stata la necessità di educare e formare competenze adeguate ai compiti che la new space economy richiede, e che per l’ampliarsi del range di attività sono sempre più numerosi. Si è inoltre parlato dell’impatto dello spazio nella cultura, grazie alle esperienze di esperti e personalità. Oggetto di confronto è stato il tema, sempre più attuale, dell’accesso allo spazio e della competitività commerciale. Più volte richiamato, durante i panel, il ruolo degli investitori: nel settore si manifesta un incremento dei fondi privati, che segnala un primo tentativo di superare la limitata propensione al rischio che caratterizza tradizionalmente il contesto italiano. Altro tema affrontato durante NSE, le caratteristiche e le differenze della space economy in Europa e negli Stati Uniti.

Successivamente lo sguardo si è spostato verso l’esplorazione spaziale, con particolare riguardo alla Luna e alle opportunità che da questa possono scaturire: un esempio è il programma Lunar Access della statunitense Intuitives Machines, che porterà sulla Luna payloads sia della Nasa che commerciali, e le attività della italiana Evolunar. Presentato anche uno studio dello Space Economy Evolution Lab di SDA Bocconi sulla fattibilità economica di creare “stazioni di rifornimento” nello spazio dove rendere disponibile propellente ricavato dal ghiaccio estratto sulla Luna.

L’osservazione della Terra, con i suoi profili di forte concretezza legati all’avviamento dell’utilizzo operativo dei servizi applicativi, è stata oggetto di dibattito per il suo potenziale sia a favore dell’amministrazione centrale che per le realtà locali. Il programma IRIDE, finanziato dal PNRR, sta infatti lavorando non solo alla costruzione e messa in orbita di nuove costellazioni di satelliti, ma anche al coinvolgimento effettivo dei possibili utilizzatori nell’ambito pubblico, con servizi precursori nell’ambito del monitoraggio. È stato ad esempio annunciato che da gennaio 2024, in 34 città italiane, verranno monitorate costantemente, attraverso IRIDE, le isole di calore, una analisi utile alle amministrazioni per la pianificazione urbanistica, ed in particolare per l’individuazione delle aree prioritarie dove mettere a dimora nuovi alberi e creare nuove aree verdi.

Approfondimenti all'edizione 2023 dio NSE sono stati dedicati allo “space weather”, il meteo spaziale e le sue conseguenze sulle infrastrutture e i servizi spaziali, e alle prospettive legate al “quantum computing” e il suo contributo alla sicurezza. Grande attenzione anche verso l’America Latina, per il ruolo che l’Italia può rivestire come ponte verso l’Europa. Nel panel conclusivo, dove si è parlato di elementi di visione della strategia nazionale, è emersa la necessità di ampliare quella che oggi è la governance politica e nazionale dello spazio per adeguarla alle sfide globali europee e internazionali, di quello che è un vero e proprio cambiamento d’epoca nelle attività spaziali e che vedono i satelliti e i lanciatori strumenti di guerra economica, strumenti di guerra militare e strumenti di supremazia terrestre, in un ambito di confronto tra nazioni, stati ma anche di corporation private.

L’area espositiva, oltre a consentire alle realtà operative nell’ambito spaziale e aerospaziale, provenienti da tutta Italia, di confrontarsi e fare networking e business, ha richiamato un pubblico di visitatori affascinati dallo Spazio e dalle sue molteplici applicazioni nella realtà quotidiana. Più di milleduecento gli studenti che hanno visitato la fiera e hanno in particolare apprezzato le esperienze proposte in numerosi stand, alcune delle quali immersive. Chi non ha mai sognato di fare l’astronauta? All'Expoforum, inoltre, è stata presentata, in anteprima mondiale, la prima Piattaforma Metaverso Lunar City, ideata da Next One Film Group, con il supporto dell'Unione europea - NextGenerationEU e realizzata in partnership con Vection Technologies, Thales Alenia Space e Altec. La Piattaforma ha consentito di visitare, con visori di realtà virtuale, un’anticipazione fedele di alcune aree di un futuristico Spazioporto.

Di successo anche lo spazio dell’Arena, che ha ospitato una serie di incontri che hanno consentito al pubblico di conoscere più da vicino programmi e progetti delle principali istituzioni e aziende partecipanti come Airbus Italia, Arianespace, ASI, CIRA, CNR, INGV, OHB Italia, Telespazio, Thales Alenia. Tra gli ospiti anche Andrea Patassa, membro della Riserva degli Astronauti e delle Astronaute dell'ESA. In questo contesto, la Regione Lazio insieme alla Camera di Commercio di Roma ha promosso la partecipazione a NSE 2023 di imprese e startup laziali altamente innovative, sostenendone la partecipazione con i Fondi PR FESR 2021-2027. Un settore, quello aerospaziale laziale, composto da università e centri di ricerca di fama mondiale, grandi imprese e unità produttive di proprietà di gruppi internazionali, ma anche da PMI in grado di fornire componenti, servizi e supporto tecnico/industriale.

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