L'Head of Group Communications di Mediobanca a margine dell’evento organizzato da Icch a Milano con il quale sono stati presentati i risultati della ricerca sul Corporate Activism
“L’impegno a favorire l’inclusione sociale è uno dei fronti principali su cui lavoriamo dal punto di vista del corporate activism, è un tema a noi caro e lo affrontiamo da anni con diversi progetti, ognuno con un taglio diverso ma tutti con la finalità dell’inclusione”. Lo ha detto Stefano Tassone, Head of Group Communications di Mediobanca, a margine dell’evento organizzato da Icch a Milano con il quale sono stati presentati i risultati della ricerca “Corporate Activism: un’opportunità per il cambiamento sociale o solo una strategia di business?”, prodotta dall’International Corporate Communication Hub in collaborazione con l’Università Iulm di Milano.
“Penso ad esempio ai progetti di inclusione sociale - ha aggiunto Tassone - che vogliono supportare quelle persone che per ragioni economiche o per differenze di genere rischiano di essere escluse da certe opportunità. Uno di questi progetti si chiama ‘Insieme’, procede da almeno quattro anni, promuove l’attività sportiva - del rugby, nello specifico - ed è dedicato ai ragazzi delle periferie milanesi. La città di Milano non solo ci ospita, ma la sentiamo nostra, per questo vogliamo restituire alla comunità quello che lei ha dato a noi”.