
Il ministro è intervenuto all'inaugurazione della 63esima edizione del Salone del Mobile di Milano
"Credo che in questa fase dobbiamo essere consapevoli che con la nostra Unione Europea dobbiamo assolutamente evitare un escalation di misure daziarie" perché "se si innesta l’escalation è una guerra commerciale globale e tutti ne pagheremmo il costo. Certamente noi europei più di altri". Lo ha detto oggi il ninistro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, durante la cerimonia di apertura della 63esima edizione del Salone del Mobile, a Milano.
"Dobbiamo sempre auspicare - ha poi ribadito Urso -, soprattutto tra le due sponde dell’Atlantico, come noi per primi abbiamo detto, dazi zero sui beni, in modo da riunificare l’Occidente anche sulle sue basi produttive e commerciali quando deve affrontare una sfida competitiva globale così difficile". "Sappiamo che oggi è difficile pensare a un mondo senza barriere tra le due sponde dell’Atlantico, ma quella deve essere la nostra visione strategica. Non dividere l’Occidente, ma riunirlo e accogliere insime la sfida tecnologica, scientifica, produttiva e commerciale degli altri continenti" ha poi concluso il ministro.
Secondo il ministro alle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, è necessario "aprire a nuovi accordi di libero scambio nei confronti dei mercati in crescita e accoglienti per i nostri prodotti. Mi riferisco - ha aggiunto -, per esempio, all'accordo di libero scambio con il Messico, a quello già definito con il Mercosur e a quelli nuovi che si possono realizzare da subito lungo l'asse dell'Indo-Pacifico con il Consiglio di cooperazione del Golfo, con l'India, l'Indonesia, la Malesia, Filippine, Australia, laddove peraltro i prodotti italiani trovano sempre più riscontro".
“Chiederemo all’Unione Europea una misura shock di semplificazione, sburocratizzazione, di moratoria regolatoria e nel contempo anche di sospendere alcune di quelle regole folli del green deal che hanno condannato alla decadenza l’industria del nostro continente”.
“La prima risposta che l’Europa deve dare - ha sottolineato il ministro - è quella di decidere sul proprio destino e quindi di rimettere in moto la macchina dell’impresa europea”. “Su questo ci troveremo insieme anche con gli Stati Uniti perché è una sfida comune” ha concluso.