A Hong Kong l'imprenditore cinese ha mantenuto la promessa data al momento dell'acquisto
La banana più cara del mondo è stata mangiata: il tycoon cinese delle criptovalute Justin Sun ha mantenuto la promessa fatta dopo aver speso 6,2 milioni di dollari per l'opera d'arte "Comedian" di Maurizio Cattelan, raffigurante una banana appiccicata al muro con un nastro adesivo di colore grigio.
In uno degli hotel più costosi di Hong Kong, Justin Sun, 34 anni, fondatore della piattaforma blockchain Tron, ha mangiato la banana davanti a decine di giornalisti e influencer dopo aver tenuto un discorso in cui ha definito l'opera "iconica" e ha fatto un parallelo tra l'arte concettuale e le criptovalute. "È molto meglio delle altre banane", ha commentato sornione dopo aver assaggiato la prima volta il frutto. "È davvero molto buona", ha aggiunto.
🍌 BREAKING: Justin Sun eats the $6.2M banana art he purchased. pic.twitter.com/3Qj1ANpTYX
— Cointelegraph (@Cointelegraph) November 29, 2024
L'opera concettuale creata dall'artista padovano Maurizio Cattelan è stata venduta all'asta di Sotheby's a New York la scorsa settimana e Justin Sun si è aggiudicato la controversa banana superando le offerte di altri sette potenziali acquirenti. Sun ha dichiarato di aver provato "incredulità" nei primi 10 secondi dopo aver vinto l'asta, prima di rendersi conto che "poteva diventare qualcosa di effettivamente grande". Nei 10 secondi successivi ha deciso di mangiare la banana. "Mangiarla durante una conferenza stampa può anche diventare parte della storia dell'opera d'arte", ha dichiarato oggi. Nella sala dell'hotel Peninsula di Hong Kong c'erano con lui due uomini vestiti da personale della casa d'aste posti di fronte a una parete priva di elementi con la banana gialla come unico tocco di colore. Sun l'ha staccata dalla parete e poi l'ha mangiata.
Prima di essere venduta all'asta di Sotheby's, la banana è stata acquistata per meno di un dollaro da una bancarella di frutta nell'Upper East Side di Manhattan, gestita da Shah Alam, che lavora per 12 dollari l'ora. Quando Alam ha saputo da un giornalista del "New York Times" che la banana era stata rivenduta come opera d'arte per oltre 6 milioni di dollari, ha pianto. "Sono un uomo povero", ha detto Alam, 74 anni, al giornale. "Non ho mai avuto questo tipo di denaro; non ho mai visto questo tipo di denaro". Sun ha dichiarato al 'New York Times' che la risposta di Alam è stata "toccante". Il tycoon si è poi impegnato a comprare 100.000 banane dalla bancarella di Alam e ha annunciato che le banane sarebbero state distribuite in tutto il mondo come "celebrazione del bellissimo legame tra vita quotidiana e arte". Sun ha detto che spera di poter visitare la bancarella di Alam quanto prima.
Il proprietario dell'opera d'arte ha ricevuto dalla casa d'aste un certificato di autenticità che attesta che è stata creata da Cattelan, oltre a istruzioni su come sostituire il frutto quando diventa marcio, cosa che va fatta almeno ogni 4-6 giorni. I partecipanti all'evento nell'hotel di Hong Kong hanno ricevuto un rotolo di nastro adesivo e una banana come souvenir. "Ora tutti hanno una banana da mangiare", ha scherzato Sun.
Justin Sun ha paragonato l'arte concettuale di "Comedian" all'arte degli Nft (non-fungible token) e alla tecnologia blockchain decentralizzata. "La maggior parte dei suoi oggetti e delle sue idee esistono come proprietà intellettuale e su internet, al contrario di qualcosa di fisico", ha dichiarato. Questa settimana Sun ha anche rivelato di aver finalizzato un investimento di 30 milioni di dollari in World Liberty Financial, un progetto di criptovaluta sostenuto dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. L'anno scorso Sun è stato accusato dalla Securities and Exchange Commission statunitense di aver offerto e venduto titoli non registrati in relazione al suo progetto di criptovaluta Tron. Il caso è in corso.
'Comedian' aveva fatto impazzire i social quando era stata presentata per la prima volta e venduta per 120.000 dollari dalla galleria Perrotin alla fiera Art Basel Miami Beach nel 2019. L'opera è diventata in poco tempo virale, provocando dibattiti, scatenando polemiche e catturando l'immaginazione di milioni di persone in tutto il mondo. La folla che ha attirato alla fiera è stata così enorme che è stato necessario rimuoverla dall'edificio. Mangiata non solo una volta, ma due, ha dominato le cronache di tutto il mondo. La banana esposta all'epoca in Florida venne acquistata in un supermercato locale per pochi centesimi di dollari. L'esemplare venduto per 6,2 milioni di dollari è il numero 2 di un'edizione di 3 copie più 2 prove d'artista, una delle quali si trova oggi al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, regalata da un collezionista anonimo.
"Comedian" aveva sottolineato la casa d'aste in un comunicato, si colloca all'interno di un patrimonio storico-artistico di opere concettualmente audaci che hanno ridefinito ciò che l'arte può essere: dalla 'Fontana' di Marcel Duchamp, un orinatoio di porcellana pronto per l'uso, capovolto, montato su un piedistallo e firmato con uno pseudonimo nel 1917; al 'Disegno cancellato di William de Kooning' di Robert Rauschenberg del 1953, quando un artista leggendario deturpava il lavoro di un altro per destabilizzare le nozioni di originalità artistica; allo squalo di Damien Hirst, ricoperto di formaldeide nel 1991, fino a "Love is in the Bin" di Banksy, che si è notoriamente distrutto dopo essere stato venduto nella sala d'aste di Sotheby's nel 2018, creando così una nuova opera d'arte in tempo reale. Queste opere rivoluzionarie sono state accomunate da uno spirito di burla iconoclasta che ha spinto il pubblico a interrogarsi sul significato dell'arte, a partire dagli stessi sistemi che ne consentono la creazione e la ricezione. Dopo la sua presentazione nel 2019, "Comedian" si è piazzata saldamente al centro dello 'Zeitgeist' culturale: l'onnipresente banana con il nastro adesivo è apparsa sulla copertina del "New York Post" ed è diventata un fenomeno mediatico ineluttabile.
"Per me 'Comedian' non è uno scherzo, ma un commento sincero e una riflessione su ciò che apprezziamo. Nelle fiere d'arte regnano la velocità e il business, quindi l'ho vista così: se dovevo essere presente a una fiera, potevo vendere una banana come gli altri vendono i loro quadri. Potevo giocare all'interno del sistema, ma con le mie regole", ha spiegato Cattelan nel corso di un'intervista nel 2019. (di Paolo Martini)