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Morto Antonio Ambrosetti, matematico della Normale di Pisa

credits: Scuola Normale di Pisa
credits: Scuola Normale di Pisa
22 novembre 2020 | 10.38
LETTURA: 3 minuti

Il matematico Antonio Ambrosetti, fondatore con Giovanni Prodi della scuola italiana di analisi non lineare, sviluppando tecniche generali quali teoria della biforcazione, metodi variazionali e topologici, teoria dei punti critici, è morto venerdì 20 novembre all'età di 76 anni a Venezia. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla Scuola Normale di Pisa, dove ha insegnato a lungo. E' stato professore anche alla Sissa di Trieste ed era Accademico dei Lincei.

Tra i tanti lavori di pregio di Ambrosetti, celebri sono, ad esempio, il 'Teorema di Passo Montano' con Paul Rabinowitz ed il 'Teorema di Inversione Globale con Singolarità' in collaborazione con il suo maestro Giovanni Prodi.

Autore, con numerose collaborazioni internazionali, di più di centoquaranta pubblicazioni scientifiche tra le quali cinque monografie, oltre a vari libri di testo e divulgativi, fra i numerosi riconoscimenti di Ambrosetti figurano la conferenza su invito al Congresso Internazionale dei Matematici a Varsavia nel 1983, il Premio Caccioppoli nel 1985, le conferenze plenarie ai convegni Equadiff del 1982, 1995, 1999 e 2001, al congresso nazionale dell'Umi nel 1987, la Cattedra Lagrange nel 1991, la Cattedra Bbv dell'Università Autonoma di Madrid nel 1998, la Cattedra Iberdrola all'Università Autonoma di Madrid nel 2001, la Laurea Honoris Causa all'Universirà di Autonoma di Madrid nel 2005, il Premio Ferran Sunyer i Balaguer per la monografia scritta con Andrea Malchiodi nel 2005, e il Premio Amerio nel 2007.

Nato a Bari il 25 novembre 1944, Ambrosetti ottenne la laurea in matematica presso l'Università di Padova nel 1966. Subito dopo iniziò il perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa sotto la guida di Giovanni Prodi, con cui strinse una duratura collaborazione ed una profonda amicizia per tutta la vita. Ambrosetti rimase assistente alla Scuola Normale per alcuni anni, interagendo proficuamente con l'effervescente ambiente pisano, in particolare con Ennio De Giorgi, Guido Stampacchia e con i molti matematici di tutto il mondo che in quegli anni frequentavano Pisa. Ad allora data l'inizio della proficua collaborazione con lo statunitense Paul Rabinowitz.

Nel 1975 Ambrosetti vinse la cattedra di professore ordinario di analisi matematica, e il suo primo incarico lo portò all'Università di Bologna, successivamente si trasferì a Ferrara e nel 1978 alla nascente Sissa di Trieste, dove fu uno dei primi professori ad insegnare. Dopo una breve parentesi presso l'Università di Venezia, fu chiamato presso la Scuola Normale Superiore nel 1986, dove rimase sino al 1998 contribuendo all'eccellenza e alla visibilità internazionale della scuola di Analisi Nonlineare. Infine si trasferì nuovamente alla Sissa, di cui aveva sempre seguito con attenzione le attività.

Nella sua attività scientifica Ambrosetti si è interessato a molte questioni dell'analisi matematica, spaziando dai sistemi dinamici alle equazioni alle derivate parziali. La semplicità e allo stesso tempo la potenza delle idee geometriche alla base di tali strumenti ha generato il successivo grande sviluppo di queste tematiche e ha permesso di affrontare con successo una amplissima gamma di applicazioni in ambiti diversi, tra cui le equazioni differenziali, la fluidodinamica, la meccanica quantistica. L'originalità dell'approccio ha in alcuni casi contribuito alla creazione di nuove discipline, come è avvenuto per lo studio dei sistemi hamiltoniani mediante la teoria dei punti critici da cui ha mosso i primi passi la topologia simplettica.

Ambrosetti ha sempre avuto una forte visibilità internazionale e ha contribuito significativamente a creare e mantenere vivi i rapporti internazionali nella comunità dell'analisi nonl ineare: è stato Visiting Professor, fra le altre, presso le Università di Brema, Zurigo, Losanna, Parigi, Wisconsin-Madison, Chicago, Rutgers, Granada, Madrid.

Eletto nel 1988 Socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, ne seguiva con attenzione le attività, in particolare come redattore capo della rivista "Rendiconti Lincei - Matematica e Applicazioni", ruolo che ha ricoperto per vari anni. È stato anche socio dell'Istituto Veneto di Lettere, Scienze ed Arti, dell'Accademia delle Scienze di Torino, dell'European Academy of Science. Da sempre impegnato anche in attività editoriali, è stato fondatore della rivista 'NoDea', e membro del comitato editoriale di numerose riviste internazionali.

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