L'uomo di 45 anni di origini marocchine avrebbe avuto una relazione con la donna: è accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione. La sorella: "Questa volta non sono riuscita a salvarti"
Svolta nell'omicidio di Rossella Nappini, l'infermiera uccisa a coltellate a Roma. Un 45enne di origini marocchine, che in passato avrebbe avuto una relazione con la 52enne, è stato fermato nella notte. Si chiama Adil Harrati e ora è in carcere a Regina Coeli. Nelle prossime ore si terrà l’interrogatorio di convalida. L'uomo è stato bloccato dagli agenti della Squadra Mobile nel suo appartamento a pochi chilometri dal luogo del delitto. E' accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione.
Dai primi accertamenti la donna è stata accoltellata più volte all'addome, ma i poliziotti non hanno ancora rinvenuto l'arma del delitto. Il cadavere è stato rinvenuto ieri alle 17.00 in un lago di sangue nell'androne del palazzo di via Giuseppe Allievo, in zona Trionfale, dove l'infermiera viveva con l’anziana madre.
Sembra che il corpo sia stato scoperto da due studenti: "Da quel che mi hanno riferito la vittima da qualche mese viveva qui con la mamma, che ha circa 80 anni, perché stava male", ha detto è l'amministratore del condominio (civico 63), Paolo Tedesco, all'Adnkronos, aggiungendo di aver incontrato l'infermiera solo due volte. "Mi è sembrata subito una persona perbene, ma non lo conoscevo, non posso dire di più".
‘’Purtroppo questa volta non sono riuscita a salvarti. Una cosa è certa, starai vicino a papà come volevi. RIP sorellina mia’’, ha scritto sul profilo Facebook Monica Nappini, sorella di Rossella.