
Parlano di coraggio, forza, generosità i tanti messaggi che salutano la 'dolce Federica'. Diventata il simbolo della battaglia per la ricerca contro la Smard 1, una malattia rarissima che consiste nell'atrofia muscolare con distress respiratorio, la 'principessa guerriera' Federica Calà se ne è andata a 16 anni lottando fino al suo ultimo giorno. "Hai superato tante difficoltà con il sorriso sulle labbra, facendo addirittura coraggio a tutti coloro che ti hanno assistita ed amata"; "la sua forza un esempio indelebile"; "non si è mai arresa e ci ha insegnato a non arrenderci", si legge in alcuni messaggi, tra i tantissimi che continuano ad arrivare ai genitori della sedicenne di Rocca di Capri Leone (Messina), Davide Calà Scaglitta e Laura Portale, dal giorno della sua scomparsa, sabato scorso.
"Ci ha insegnato ad essere felici e oggi siamo felici insieme a te, perché tu stai bene. Mi hanno detto falla volare, oggi ti faremo volare, Vai Fede!", le parole della mamma Laura Portale ieri al funerale della 'dolce Federica' prima di battere alcuni colpi sopra la bara bianca su cui sono state scritte una marea di dediche. Una cerimonia funebre tra musica live, il rombo dei motori dei centauri e palloncini bianchi e verdi volati in cielo - l'ultimo con il volto di Federica - che a Rocca di Capri Leone ha riunito l'intera comunità. Una folla commossa per salutare colei che resterà per tanti un esempio di amore e solidarietà: "Adesso sei libera!", hanno gridato assieme i convenuti alla cerimonia, più simile a una festa rispecchiando tutto ciò che era Federica con il suo cuore gioioso.
Dall'assistenza domiciliare all'istruzione a distanza, non sono stati pochi gli ostacoli contro cui Federica, perennemente attaccata ad un respiratore, ha dovuto combattere, sostenuta costantemente dai suoi genitori, nel corso dei suoi 16 anni di vita. Una storia, la sua, raccontata più volte, non solo dai media, ma anche nel docufilm sulla Smard1 'Federica' realizzato da Ambrogio Crespi e Sergio De Caprio alias Capitano Ultimo. La ragazza diventata un simbolo di lotta alla Smard 1, ha dato anche il nome alla onlus nata per volontà dei genitori ('Family’s Smard 1 La dolce Federica Onlus') che con una raccolta fondi è riuscita a far sviluppare la prima ricerca in Italia tramite il Centro Dino Ferrari di Milano. "Continueremo, nel suo nome, ad impegnarci sulla ricerca. Non parlerò mai al passato di Federica: tutto quello che c'era, ci sarà ancora", ha detto all'Adnkronos Laura Portale raccontando che lei e il marito hanno immaginato che Federica sia partita per un lungo viaggio "finalmente libera dai suoi dolori". Hanno riempito le valigie dei suoi disegni, libri, colori, peluche, trucchi, telefonino fingendo di accompagnarla in aeroporto: "E' stata lucida fino alla fine. Lei continuerà a vivere dentro ad ognuno di noi. E' finito solo il percorso terreno di Federica, la sua battaglia andrà avanti".