
Dopo due anni di ricerche e una meticolosa ricostruzione su uno dei casi giudiziari che più ha scosso l'Italia, esce in tutte le librerie il romanzo 'Dna Ignoto - Profilo criminale' di Maurizio Lorenzi. E' alla storia di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa la sera del 26 novembre 2010, che si è ispirato il poliziotto-scrittore, noto anche con l'acronimo 'MaLo', per il suo ultimo romanzo, edito da Bolis, che sarà presentato ufficialmente a maggio al Salone internazionale del libro di Torino. Intanto, tutti gli appassionati di polizieschi potranno immergersi in una lettura tra mistero e suspense già dal 1 aprile, quando il libro sarà tra gli scaffali (e online).
La storia: In un freddo giorno di febbraio, una ragazza di 13 anni viene trovata senza vita in un campo di Alta Pianura. La sua scomparsa era stata denunciata pochi mesi prima e la terribile scoperta getta nel panico un’intera provincia, travolta dal terrore che sia comparso un mostro capace di un delitto di simile spietatezza. Il caso fa scalpore e scattano complesse massicce indagini che, dopo anni di insuccessi, portano finalmente all’individuazione del presunto colpevole. Nonostante gli indizi sembrino inoppugnabili, nella pubblica opinione serpeggia il dubbio che si tratti di un errore giudiziario. A cercare di fare chiarezza sulla vicenda scende in campo Milo Vera, un giornalista di origini messicane con alle spalle un passato complicato. Sarà lui ad incontrare di persona il presunto mostro all’interno del carcere.
"Il mio libro è tratto da una storia vera, la vicenda di Yara Gambirasio, e alla famosa inchiesta giudiziaria che ne è conseguita, ma è facile immaginare che l'intreccio narrativo sia puramente romanzato. L'idea che mi ha spinto a scriverne è perché quei fatti qui in provincia di Bergamo sono stati particolarmente sentiti. Ero indeciso inizialmente, poi mi sono buttato a capofitto sulle ricerche decidendo di mettere in ordine gli elementi, gli indizi, le fasi di una vicenda che ha creato molta tristezza e disagio, specie in questo territorio", dice all'Adnkronos l'autore Maurizio Lorenzi che vive e lavora a Bergamo. "Nonostante l'inchiesta giudiziaria sui fatti di Brembate di Sopra sia chiusa e gli indizi sembrino essere inoppugnabili nei confronti del colpevole, in parte dell'opinione pubblica c'è ancora qualche dubbio, per questo ho sentito l'esigenza di rimettere insieme i pezzi, fornendo anche al lettore un ulteriore strumento per farsi un'idea compiuta su quanto possa essere accaduto. Ne è nata un'opera di fantasia con nessuna finalità discriminatoria, l'ho scritta nel rispetto dei parti coinvolte, dei lettori e in particolare dei familiari di Yara e del loro dolore".
"Protagonista del romanzo è Milo Vera, un giornalista di origine messicane, che ha alle spalle un passato complicato. Lui, tra l'altro esiste veramente, è una vittima del narcotraffico messicano - sottolinea lo scrittore - L'intervista con il presunto assassino che il giornalista riesce ad ottenere è il fulcro della storia, l'occasione per scandagliare quello che è stato l'excursus di una morte tragica, di un'inchiesta assolutamente unica nel panorama investigativo".
Il caso di Yara ha portato alla ribalta l'analisi del Dna. "Da qui il titolo del libro con un chiaro richiamo a quello che è stato l'elemento chiave di questa storia: il dna che ha inchiodato il colpevole, a lungo cercato in quanto ignoto colui al quale appartenesse quel profilo genetico".