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Fedez replica al Codacons: "Butta mer.. su di me per far parlare di sé"

Il rapper su Instagram: "Già controllato dalla Finanza, nessun illecito. E non sono nullatenente in generale". L'associazione: "Farneticante, lo smentiamo: procedimenti non archiviati"

Fedez - Fotogramma /Ipa
Fedez - Fotogramma /Ipa
15 febbraio 2024 | 16.47
LETTURA: 4 minuti

Federico Lucia, in arte Fedez, replica - in un video su Instagram - all'esposto con cui l'associazione di consumatori chiede alle Fiamme Gialle di indagare sul suo patrimonio societario. "Io - dice l'artista - ho avuto controlli da parte della Guardia di finanza che non hanno mai rilevato nulla di illecito, attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando quale sia la notizia, quale sia l'illecito e perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare m... su di me e le persone con cui lavoro".

"Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo 'Fedez dichiara che è nullatenente'. No, non è vero, non ho dichiarato questo, come sempre prendono un pezzo di una cosa lo decontestualizzano e lo fanno passare per un'altra cosa" aggiunge il rapper e marito di Chiara Ferragni.

"In uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons, tutti archiviati, il giudice mi chiede 'Federico tu possiedi beni immobili?'. E io faccio 'no, è tutto intestato alla mia società' da questo punto di vista, riguardo a questa domanda sono nullatenente che non vuol dire che sono nullatenente in generale" conclude Fedez.

Codacons: "Farneticante, lo smentiamo: procedimenti non archiviati"

Dopo la pubblicazione del video, il Codacons tuttavia "smentisce Fedez che oggi, attraverso una farneticante storia pubblicata su Instagram, è tornato ad attaccare l’associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso”, fa sapere l’associazione in una nota. “Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico, avviati a seguito di denuncia del Codacons, non sono stati affatto tutti archiviati - spiega il Codacons -. Il prossimo 6 maggio infatti il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell’occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali".

Il Codacons pubblica dunque il capo di imputazione integrale mosso dalla Procura di Roma a carico del rapper su richiesta della Gup del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano:"Accusava falsamente il Rienzi" (presidente Codacons, ndr) "di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet del Codacons con il quale si faceva credere che la raccolta fondi promossa sulla pagina internet www.codacons,.it nel mese di marzo del 2020 fosse destinata alla battaglia contro il Coronavirus nell’ambito della situazione pandemica all’epoca in essere, così inducendo un numero indeterminato di utenti ad aderire alla suddetta campagna, al fine di procurarsi donazioni che invece venivano impiegate a vantaggio esclusivo del Codacons".

"Nella stessa denuncia-querela - si legge ancora - il Lucia accusa falsamente il Rienzi di aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell’ambito di un comunicato stampa del 24.3.2020 e di diversi video pubblicati su Youtube, in cui Rienzi rivendicava la correttezza del proprio operato".

L'esposto del Codacons

In un esposto inviato alla Guardia di finanza di Milano (Roma ed Emilia Romagna) il Codacons chiede che vengano svolti controlli fiscali sulle società del marito di Chiara Ferragni che davanti ai magistrati si è dichiarato nullatenente.

Nel documento di nove pagine, in cui il Codacons si dice titolato a essere portavoce di possibili spunti "nell'interessi della collettività", chiede di "indagare su Federico Lucia, in arte Fedez, per scongiurare che tramite le sue società - a cui è intestato l'intero patrimonio - possa essere realizzato qualche raggiro fiscale".

Nell'analisi affidata al consulente tecnico Gian Gaetano Bellavia, si sottolinea anche come i beni utilizzati per scopi personali "come l’abitazione della famiglia Fedez-Ferragni nel complesso Citylife ovvero la Lamborghini utilizzata da Fedez risultano intestati a società" e "sfugge il contenuto di eventuali accordi contrattuali che consentirebbero alle persone fisiche, che non ricoprono cariche societarie, di usufruirne in maniera esclusiva".

Nell'esposto si ricorda, inoltre, come il rapper ha risposto "'no, ho tutto intestato alle mie società'" all'autorità giudiziaria, "espressione che, in maniera sintetica ma efficace, fa emergere una personalità incline a 'sfruttare' a proprio vantaggio i meccanismi mediante cui si celano le ricchezze personali, situazione questa dove è molto frequente possano annidarsi situazione di elusione fiscale o di vera e propria evasione", scrive il Codacons.

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