Fare il bagno sulla scogliera del promontorio è sempre più difficile per chi non alloggia in una villa o in un albergo con accesso diretto al mare.
Bagni sempre difficili sulla scogliera del promontorio del Circeo. La scala d’accesso alla discesa della Rinascente, di cui il comune aveva annunciato il ripristino, è stata rimessa a posto per metà, senza ricostruire la parte mancante. E sulla strada delle Batterie, solo l’intervento della polizia ha impedito per ben due volte nel mese di luglio la costruzione di un cancello voluto da privati per impedire l’accesso alla collettività di un terzo del promontorio, che fa parte del parco naturale del Circeo. Strada sulla quale l'estate è vietato transitare e parcheggiare per motivi di sicurezza, senza che vi sia una navetta pubblica per chi vuole passeggiare o fare il bagno sulla scogliera.
La scala d’accesso alla scogliera della Rinascente, uno dei pochi accessi fruibile da sanfeliciani e turisti, è stata parzialmente distrutta quest’inverno. Intervistata il 10 aprile dall’Adnkronos, la sindaca Monia Di Cosimo aveva promesso di ricostruirla. Il 16 giugno una determinazione del Comune ha affidato ad una ditta i lavori di ripristino con uno stanziamento di 9mila euro, che prevedeva anche la risistemazione di un altro sentiero sul monte. Ma il lavoro è stato fatto solo a metà: è stata rimessa a posto la parte di scala esistente, ma non è stato ricostruito l’ultimo tratto, che era crollato. Dove fino all’anno scorso c’erano gradini di pietra ora bisogna calarsi fra i sassi franati per accedere alla scogliera, un’impresa non alla portata di tutti.
Interpellato dall’Adnkronos, il comune ha risposto che il lavoro è effettivamente finito: “I lavori di consolidamento riguardavano la scalinata di accesso all’area denominata Rinascente e alla sottostante scogliera. La piattaforma di cemento sottostante realizzata sulla scogliera non era opera compiuta dall’ente né tantomeno risulterebbe ad oggi assentibile un simile intervento in un’area sottoposta per ovvie ragioni a grande tutela”. “Potevano metterci una scala di legno, se non volevano usare il cemento”, commenta Giulio Schisani, presidente dell’associazione civica il Fortino. Associazione che contesta anche l’affermazione della sindaca che non vi siano “evidenze per accusare chicchessia di un ipotetico danneggiamento della scaletta della Rinascente”. Secondo Il Fortino vi sono invece chiari segni che la parte finale della scala non sia crollata da sola, ma che alcune rocce siano state tagliate con mezzi meccanici.
Nata nel 1987 proprio per impedire la privatizzazione della strada delle Batterie, l’Associazione Il Fortino è impegnata anche su questo fronte. Il 5 e il 7 luglio, un consorzio di proprietari di ville della zona ha cercato di installare un cancello per bloccare il transito su un ampio tratto finale della strada. La seconda volta solo grazie ad una segnalazione dell’associazione sono intervenute le forze dell’ordine.
Ex strada militare fin dall’800, la via delle Batterie è sempre stata pubblica come provano diversi atti prodotti dal Fortino. Ed è l’unica via d’accesso ad un terzo del promontorio, dove si trovano importanti beni culturali e paesaggistici: il Fortino napoleonico detto “la Batteria”, la Cava di Alabastro, il Riparo Blanc, Torre Moresca, Vasca Moresca, uno dei sentieri per il Picco di Circe, la grotta delle Anfore. Ed è anche un altro dei pochi punti dove si può fare liberamente il bagno sulla scogliera. Durante l’estate il comune vieta il parcheggio e il transito a chi non risiede nelle ville per evitare l’intralcio ai mezzi di soccorso in caso d’incendio. Ma non predispone un servizio di trasporto pubblico per chi voglia godere delle bellezze dell’area.
Il risultato finale è che chi non alloggia in una villa o un albergo con accesso alla scogliera difficilmente può fare il bagno sul promontorio, in uno dei luoghi più belli della costa laziale. Oltre alla scogliera delle Batterie e a quella della Rinascente esistono altre tre discese. Ma quella detta “Ballesio” è inagibile da anni, la cancellata messa a protezione della Grotta delle capre impedisce l’accesso alla scogliera sottostante, mentre la discesa del Faro, dati gli scogli aguzzi, è più che altro un punto panoramico.