
L'ex guardasigilli: "Mi sento meglio ma alcuni valori molto preoccupanti restano sballati"
“Mi sento meglio ma alcuni valori molto preoccupanti restano sballati”. Lo dice alla Verità Roberto Castelli, dopo essersi definito “un morto che cammina” a causa degli effetti del vaccino anti Covid a ‘Tagadà’ su La7, sottolineando di “non sostenere alcuna tesi, ma di riportare solo quel che mi è successo”. Dopo il siero monodose Johnson inoculato il 30 luglio, racconta l’ex guardasigilli, “mi diagnosticano una forte infezione alla prostata e ancora oggi resta sballatissimo il D-dimero", valore che sta a significare che “il mio fisico lavora per combattere trombi in giro per il corpo... e non è esattamente simpatico sapere che da un momento all’altro puoi avere un ictus. I medici mi hanno imposto un monitoraggio continuo”.
Dopo l’intervista in tv, racconta Castelli, “sono stato subissato dai messaggi di chi mi lodava per aver ‘denunciato’ e di chi mi dava del disgraziato per averne parlato, ma non sono né no vax, né pro vax, racconto sola la mia esperienza. Una correlazione fra il mio stato di salute e il vaccino? Possibile ma non certa “.