In Giappone, il numero di centenari è di oltre 90.500, rispetto ai 153 del 1963
Il Governo giapponese ha in programma di offrire incentivi alle famiglie per avere figli, ma con costi in forte aumento e salari fermi, è improbabile che sia sufficiente. Il Governo stanzierà 1 milione di yen (circa 7.200 euro) per figlio alle famiglie che lasceranno Tokyo per trasferirsi in altre regioni a rischio di spopolamento, mentre si cercano nuovi sistemi per fermare l'allarmante calo del tasso di natalità della nazione.
Il pagamento sarà effettuato alle sole famiglie che risiedono nei 23 quartieri centrali di Tokyo e nelle vicine prefetture di Saitama, Chiba e Kanagawa.
Attualmente, i genitori in Giappone ricevono una somma una tantum di 420.000 yen (circa 3.000 euro) quando nasce un bambino. Il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare ha proposto di aumentare tale cifra a 500.000 yen (circa 3.600 euro): il nuovo fondo sarà introdotto all'inizio del prossimo anno fiscale, il 1° aprile 2023.
L'iniziativa arriva sulla scia delle ultime preoccupanti statistiche sulla popolazione giapponese.
Con quasi un terzo degli abitanti sopra i 65 anni, il Giappone è il paese con la popolazione più anziana del mondo, seguito dall’Italia. Dal 1975 la popolazione giapponese è stata quasi sempre in costante calo per via della diminuzione delle nascite e delle rigide limitazioni all’immigrazione, e negli ultimi anni la situazione nel paese non è cambiata molto.
C'erano 125,7 milioni di giapponesi nel 2021, in calo rispetto a un picco di 128 milioni nel 2017, mentre uno studio sulla rivista medica The Lancet prima della pandemia prevedeva che la popolazione totale del Giappone si sarebbe ridotta a 53 milioni entro la fine del secolo.
Negli ultimi decenni, i giapponesi hanno scelto di sposarsi più tardi e di avere meno figli, una decisione consapevole dovuta in gran parte a preoccupazioni finanziarie.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute del Giappone, nei primi sei mesi del 2022 sono nati solo 384.942 bambini, un calo di ben il 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il ministero ora prevede che il numero totale di neonati per l'intero anno sarà inferiore agli 811.604 nuovi nati dello scorso anno e quasi certamente inferiore a 800.000, il più basso da quando i registri sono stati tenuti per la prima volta nel 1899. Al contrario, il numero di centenari è di oltre 90.500, rispetto ai soli 153 del 1963.