Rose bianche in mano e t-shirt verdi e bianche con il volto di Alika: un corteo ordinato di circa 300 persone, provenienti da tutta Italia, si è mosso alle 14,20 dallo Stadio guidato da un coro unanime che chiedeva al megafono, in italiano ed inglese: "Cosa vogliamo? Giustizia per Alika". Così ad una settimana di distanza, la città ha ricordato Ogorchukwu, l’ambulante ucciso in pieno giorno in Corso Umberto I. Ora si attende la data del funerale. In prima fila tra i manifestanti, scortati ai quattro lati del percorso dalle forze dell’ordine, Charity, la vedova in maglia nera con la scritta bianca Justice for Alika insieme a rappresentanti del coordinamento anti-razzista italiano.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica si è ritrovato allo Stadio, insieme al vicesindaco Claudio Morresi e all’assessore Roberta Belletti, per rappresentare tutta Civitanova Marche in questa giornata di condivisione, in nome della giustizia e della pace sociale richiesta dalla comunità nigeriana, capitanata da Sammy Kunoun. Diversi anche i rappresentanti del consiglio comunale di maggioranza e di minoranza e i parlamentari Matteo Orfini e Fabrizio Verducci. Dopo corso Vittorio Veneto, le persone hanno raggiunto piazza XX Settembre dove si sono susseguiti gli interventi.
"E’ bello vedere - ha detto il sindaco Ciarapica nel suo saluto - tanta partecipazione oggi, di tutte le etnie, tanta gente e tutti fratelli. Civitanova Marche non è una città razzista e tantomeno indifferente o insensibile. La nostra comunità è accogliente, ospitale e aperta e ha sempre lavorato per la pacifica convivenza, qui lavorano tante persone straniere, qui vanno a scuola i loro figli insieme ai nostri figli. La nostra unica bandiera è quella della pace e condanniamo ogni gesto di violenza; non ci riconosciamo in questo fatto atroce che c'è stato. Ci siamo immediatamente attivati, dal giorno successivo, costituendo un fondo per dare un aiuto immediato alla famiglia di Alika per consentire il pagamento delle spese funerarie; allo stesso tempo stiamo lavorando con il Comune di San Severino Marche per dare una vicinanza prolungata nel tempo. Non dimentichiamo Alika, la sua famiglia e suo figlio Emmanuel. Le differenze sono un valore aggiunto, che favorisce la crescita sociale e la civiltà. Rinnovo a nome di Civitanova Marche le condoglianze a tutta la famiglia di Alika che non dimenticheremo".