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Chiamò Meloni 'bastarda', al via a Roma processo per Saviano

La parola usata Piazzapulita a dicembre 2020. Il legale della premier: "Valutiamo ritiro querela". Lo scrittore: "Salvini vuole essere parte civile"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa
15 novembre 2022 | 11.21
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Si apre oggi il processo a Roma nei confronti di Roberto Saviano accusato di diffamazione nei confronti dell’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Saviano durante una puntata di ‘Piazzapulita’ su La7 a dicembre 2020 sul tema dei migranti si era riferito alla leader di Fratelli d'Italia chiamandola ‘bastarda'. L’indagine era stata avviata dopo una querela presentata da Meloni e nel novembre dello scorso anno il gup di Roma ha disposto il rinvio a giudizio per lo scrittore.

SAVIANO - "Matteo Salvini ha presentato istanza per essere parte civile in questo processo", annuncia Saviano al termine dell'udienza durata solo pochi minuti e aggiornata al 12 dicembre. “Salvini lo avrò contro sia in questo processo sia nel processo l’anno prossimo per la frase 'il ministro della malavita'. In aula si è detto che non dovevo fare il comizio ma io voglio solo difendermi. Credo di aver il record di giornalista, personalità, individuo più processato da questo governo".

LEGALE MELONI - "La querela nasce dal livore utilizzato. Io ho insegnato a mio figlio che la parola ‘bastardo’ è un’offesa. Valuteremo comunque se ritirare la querela", afferma l’avvocato Luca Libra, legale del presidente del Consiglio prima di entrare in aula. Fuori dall’aula sono presenti fra gli altri Kasia Smutniak, gli scrittori Sandro Veronesi, Michela Murgia, Nicola Lagioia e il direttore de La Stampa Massimo Giannini.

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