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Caro energia, Bonomi: "Da soli non ce la possiamo fare, serve l'Ue"

Il leader di Confindustria da Trapani: "Auspichiamo un governo di persone autorevoli. No a flat tax e prepensionamenti, bisogna salvare la produzione industriale"

Caro energia, Bonomi:
05 ottobre 2022 | 19.17
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"Io credo che sull'energia l'Italia non ce la possa fare. Abbiamo bisogno che intervenga l'Europa, che si metta un tetto al prezzo del gas, a tutto il gas, serve la sospensione del mercato degli Its. Non è pensabile che si possa andare con questi prezzi a comprare certificati verdi". Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria a Erice (Trapani).

"Sull'energia serve una Europa che condivida sforzi e misure, esattamente come siamo stati capaci di fare con le sanzioni. Non si può essere uniti sulle sanzioni e sull'energia fare, invece, da soli, la condizione e solidarietà non possono esistere su un tema e non sull'atro".

Quanto al governo che verrà "dopo il governo Draghi nato per una scelta saggia di Mattarella, che ringrazio", ha sottolineato Bonomi. "Draghi ha portato autorevolezza nei consessi internazionali, nel rapporto diretto dei nostri partner occidentali". Adesso "non possiamo che augurarci la composizione del nuovo governo in tempi più rapidi possibili, composto da persone autorevoli, competenti, inappuntabile nella sua composizione, che confermi la posizione dell'Italia nell'Europa e che abbia rispetto delle regole di bilancio e dello stato di diritto, che confermi la scelta atlantica e della Nato e che condivida le sanzioni sui motivi dell'invasione russa in Ucraina".

"Noi non tifiamo né per gli uni né per gli altri - ha chiarito il leader di Confindustria - noi valutiamo il merito dei provvedimenti. Quello è il nostro compito".

"I partiti legittimamente possono realizzare le promesse elettorali ma con queste poche risorse non possiamo permetterci interventi su flat tax su prepensionamenti, le risorse che abbiamo dobbiamo metterle tutte sul caro bollette, è fondamentale fare questo intervento", torna a ribadire Bonomi. "Perché il prossimo governo deve avere chiaro che bisogna salvare la produzione industriale che vuol dire centinaia di migliaia di posti di lavoro, vuol dire mettere in crisi il territorio".

“Le imprese sono importanti per l’Italia e bisogna ricordare, ed è uno dei motivi del mio viaggio, che il lavoro lo creano le imprese e gli imprenditori non la politica per decreto. Noi auspichiamo che ci sia una politica con la P maiuscola, che ti aiuta crescere. Non vogliamo che la burocrazia, nel momento in cui il Paese sta soffrendo, chieda il colore di una nave, vogliamo una burocrazia che crea le condizioni come la decontribuzione al sud, che aiuta le imprese a creare posti di lavoro”.

"Per fare impresa in Italia bisogna essere o folli o delle persone meravigliose. Farlo in queste condizioni qui - ha scandito rivolgendosi agli imprenditori trapanesi - bisogna essere degli eroi civili. Sono qui per porgervi le scuse di Confindustria per essere qui solo dopo 24 anni, non lo meritate".

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