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Boeri: "Appello agli architetti per un'edilizia verde"

Stefano Boeri Architetti è alla Cop27 di Sharm El-Sheik per portare la Dichiarazione di San Marino e il progetto di Bosco verticale di Dubai

(credits Prototipo Bosco Verticale per Dubai - Stefano Boeri Architetti)
(credits Prototipo Bosco Verticale per Dubai - Stefano Boeri Architetti)
07 novembre 2022 | 17.27
LETTURA: 2 minuti

Un appello agli architetti per una edilizia sostenibile e un progetto di Bosco Verticale per le città circondate dal deserto. Stefano Boeri Architetti è alla Cop27 di Sharm El-Sheik per portare la Dichiarazione di San Marino, appello firmato da Stefano Boeri con Norman Foster e gli Ordini Professionali all’83a sessione del Comitato Unece (United Nations Economic Commission for Europe) a San Marino. "E' un appello agli architetti, ai costruttori, ai pianificatori e agli amministratori per cambiare il futuro delle nostre città cominciando proprio dalla costruzione di nuovi edifici o dalla messa a punto di un'idea di sostenibilità per gli edifici esistenti", spiega Boeri all'Adnkronos.

Perché ogni architettura, oltre ad ospitare una quota importante di verde che riduce il calore e assorbe gli inquinanti, può diventare una centrale di accumulo e distribuzione di energia pulita e rinnovabile.

Così alla Cop27 di Sharm, Stefano Boeri Architetti presenterà anche il Bosco Verticale progettato per Dubai: due torri, alte 190 e 150 metri, che ospitano sulle facciate 2640 alberi e 27600 arbusti, insieme ad un sistema di serre e orti idroponici. "Un edificio verde e sostenibile per una città che è avvolta dal deserto quindi in condizioni climatiche molto difficili ma oggi è possibile farlo e pensare, anche a Dubai, di costruire edifici sostenibili sul piano energetico, autosufficienti, verdi, che usano pochissima acqua, che viene riciclata, e che usano l'energia del Sole e del vento. Questa la sfida dei prossimi anni".

Grande attenzione in questo progetto è stata data alla gestione del ciclo dell’acqua, attraverso processi di desalinizzazione e il recupero delle acque grigie, così come all’energia da fonti rinnovabili, grazie alle superfici fotovoltaiche che saranno in grado di produrre 5100 kWh di energia pulita, stoccata con un sistema di batterie ad idrogeno che alimenteranno anche i processi legati al ciclo delle acque dell’edificio.

"L'edilizia produce circa il 45% dei gas serra prodotti dall'uomo, le città producono il 75% dell'anidride carbonica già presente nell'atmosfera: sono due dati che dovrebbero far riflettere sul fatto che o si cambia il modo di pensare gli edifici, si reintroduce la natura e si reintroduce soprattutto un'idea di autosufficienza energetica oppure non c'è futuro. E' fondamentale che noi architetti capiamo che questo è il nostro ruolo nei prossimi anni", conclude Boeri.

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