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Massa

Abusi e violenze su stranieri in caserma, 27 carabinieri a processo

Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)
22 gennaio 2019 | 12.08
LETTURA: 2 minuti

Si aprirà il 10 giugno il processo contro 27 carabinieri accusati, a vario titolo, di abusi e violenze dalla Procura di Massa Carrara, reati che sarebbero stati compiuti dentro e fuori dalle caserme della Lunigiana, e un cittadino marocchino di 40 anni. Lo ha deciso ieri il gup del Tribunale di Massa, Fabrizio Garofalo, al termine dell'udienza preliminare.

Il giudice, come spiega una nota del procuratore capo di Massa, Aldo Giubilaro, ha deciso il non luogo a procedere nei confronti di 5 imputati "ma soltanto in ordine ad alcuni reati loro contestati, come per altro già chiesto dal pm Alessia Iacopino, titolare dell'inchiesta". Due degli indagati, l'osteopata Riccardo Contigliani e la 40enne marocchina Amal Sedef hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Contigliani è stato prosciolto dall'accusa di porto abusivo d'armi, mentre la 40enne è stata condannata a un anno e 4 mesi per corruzione.

A far scattare le indagini, nel giugno del 2017, furono le denunce presentate da alcuni stranieri fermati, che raccontarono di aver subito violenze e anche insulti a sfondo razziale. Sulla base delle denunce presentate, erano stati gli stessi carabinieri di altre stazioni lunigianesi a indagare sui colleghi attraverso una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, con "cimici" piazzate nelle auto di servizio, dai quali sarebbero emersi i comportamenti delittuosi. Il carabiniere con le accuse più gravi era stato arrestato e portato al carcere militare di Verbania, dove è rimasto sei mesi, per altri sono scattati i domiciliari o i divieti di dimora in provincia: provvedimenti nel frattempo rientrati o comunque fortemente attenuati col passare dei mesi, in attesa della decisione del giudice delle udienze preliminari.

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