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A Rimini messa per Dugina, in protesta ass. Maidan: "Indignati"

Durante la commemorazione, il sit-in silenzioso della comunità ucraina

Il sit-in di protesta (Foto: associazione Italia-Ucraina Maidan)
Il sit-in di protesta (Foto: associazione Italia-Ucraina Maidan)
28 agosto 2022 | 19.23
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Questa mattina alle 9.45 è stata celebrata a Rimini una messa di suffragio per Darya Dugina, definita sui manifesti di necrologio apparsi per le strade della città, come una "filosofa assassinata dall'odio anti-russo".

"Questa signora viene descritta come un'eroina e una martire, mentre invece era una delle più attive, insieme al padre, a volere questa guerra e lo sterminio dell'Ucraina. Le espressioni che usava nei suoi interventi erano alla stregua di quelle di Hitler", dice all'Adnkronos Domenico Morra, segretario nazionale dell'associazione culturale europea Italia-Ucraina Maidan, che in occasione della commemorazione di questa mattina ha organizzato un sit-in di protesta.

"E' inconcepibile che si voglia pregare per una persona così, ignorando le centinaia di bambini che sono morti sotto i bombardamenti", prosegue Morra, spiegando che "la comunità ucraina di Rimini si è sentita indignata e urtata dalla commemorazione di una persona che ha propugnato e incoraggiato la guerra e che diceva che gli ucraini sono essere inferiori che devono essere conquistati e sterminati".

Da qui l'idea di organizzare l'iniziativa di protesta, a cui hanno partecipato una cinquantina di persone, "con intenzioni - assicura Morra - assolutamente pacifiche. Era un sit-in silenzioso, per far vedere che ci siamo, che protestiamo, ma silenziosamente. Non ce lo hanno permesso: la polizia non ci ha fatto avvicinare alla chiesa e siamo stati distanti 150 metri. Non c'è stato nessun contatto e non ci hanno nemmeno visto".

Nonostante questo, però, tra i commenti apparsi sui social alla notizia del sit-in, sono apparse frasi del tipo "hanno anche il coraggio di protestare", "vogliono dettare legge a casa nostra?". "Come stamattina non avremmo in alcun modo voluto provocare, così non abbiamo intenzione di rispondere a queste accuse sui social", fa sapere il segretario dell'associazione culturale europea Italia-Ucraina Maidan.

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