Un mercato resiliente con un consumo on premise che ha ripreso a crescere senza penalizzare quello domestico. Confermato il trading up, la cosiddetta premiumizzazione, “bevo meno ma bevo meglio”. Ce lo racconta Sebastiano Bazzano, fondatore del progetto B.Connected, società di consulenza partner in export management.
Con una superficie di 728,3 Kmq e una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti, la Repubblica Parlamentare di Singapore è il secondo paese più densamente popolato del mondo, il quarto centro finanziario e il quinto porto commerciale del pianeta nonché Il quinto mercato asiatico in valore per import di vini e spumanti made in Italy dopo Giappone, Cina, Hong Kong e Corea del Sud.
Per l’ufficio delle Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative, Singapore è un hub strategico nel sud-est asiatico con un’economia stabile e un mercato molto competitivo, non solo nell’ambito vino che vale 1 miliardo di dollari, con la previsione per il 2024 di 1,4 miliardi.
Secondo i dati ICE Singapore risulta per il vino italiano un’ottima opportunità, in costante sviluppo. L’Italia è il quarto paese importato occupando uno share del 7%. Crescono anche i vini biologici e biodinamici Il vino naturale è in cima alle richieste, collocando Singapore al quinto posto secondo il Wine Intelligence 2022 SOLA Opportunity Index.Leggi l'articolo completo su Vendemmie.
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