Basso Piemonte, alti i suoi castelli. È l’isola verde tra le province di Torino ed Asti: il Roero. Lo stemma della casata è in tinta rossa, come rosse sono le sue fragole e la bacca dei principali vitigni qui coltivati. Ma il futuro qui è roseo, verde o grigio? Lo chiediamo ad Adriano Moretti di Bajaj - Monteu Roero.
Cosa resta delle nobili origini del Roero?
Delle nobili origini del Roero, restano le torri ed i bellissimi castelli che svettano sulle nostre colline, come il Castello di Monteu Roero dove soggiornò anche Federico Barbarossa in fuga dalla peste di Milano e oggi di proprietà della famiglia Berta, dell’omonima e celebre distilleria di Mombaruzzo. Oggi, ahimè, molti di questi baluardi del nostro passato non sono visitabili o necessitano di restauri. Di certo, in futuro, si migliorerà anche questo aspetto. Non ci sono storie correlate (che io sappia) tra la nobiltà che viveva in queste terre e la nostra produzione vitivinicola, ma possiamo dedurre che il vino non sia stata “una recente scoperta” in questa zona.
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