Ci sono anche la progettazione e la realizzazione della tratta Novara - Politecnico della linea 2 della metropolitana e del suo prolungamento verso Nord-Est, del deposito definitivo e del parcheggio di interscambio in zona Pescarito, tra gli interventi per i quali Torino presenterà istanza al ministero delle Infrastrutture, concorrendo all’assegnazione delle risorse per il finanziamento di interventi destinati al trasporto rapido di massa. Su proposta dell'assessora alla Mobilità, Maria Lapietra, la Giunta Comunale ha approvato questa mattina la delibera che individua 12 interventi come prioritari con l'obiettivo di migliorare l’accessibilità al territorio, l’intermodalità, favorire la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, secondo i principi della sostenibilità ambientale. La spesa prevista per i vari interventi supera i 2 miliardi e 380 milioni di euro
Tra gli altri progetti per i quali Torino chiede di poter accedere alle risorse previste dal ‘Fondo per il rilancio degli investimenti delle Amministrazioni Centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese’ figurano l'estensione ad ovest della linea 1 della metropolitana dalla stazione di Cascine Vica alla stazione Rivoli Centro, la realizzazione di un nuovo fabbricato a sei vie per il deposito del materiale rotabile della linea 1, il passaggio del sistema di segnalamento della metropolitana da analogico a digitale, il potenziamento e l'adeguamento della flotta con la messa in esercizio di treni di nuova generazione, l'aggiornamento dei sottosistemi di linea e di stazione.
"Interventi - spiega Lapietra - che coinvolgono il riassetto dell'intero sistema di trasporto pubblico per consentire a chi vive o frequenta Torino per lavoro o per studio di disporre di un servizio migliore, favorendone gli spostamenti e migliorando la qualità di vita nella città". Tra le richieste figurano, infatti, anche progetti destinati a rimodulare la rete tranviaria e progetti per la trasformazione in busvia elettrica di alcune linee con l'obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e aumentare la velocità commerciale dei mezzi.
"Le busvie elettriche non sostituiscono le linee tramviarie, ma rappresentano una alternativa ecologica e migliorativa di quelle esistenti - precisa ancora l’assessora - i mezzi utilizzati non hanno bisogno di linee aeree continue: sono veicoli autonomi che impiegano l'energia immagazzinata e, quindi, il loro utilizzo non produce impatti negativi sui viali alberati della città".