Bassetti e Pregliasco spiegano perché nemmeno un atleta di vertice può ignorare l'infezione
Jannik Sinner salta le Olimpiadi di Parigi 2024 per una tonsillite. L'azzurro, numero 1 del tennis mondiale, si ferma e rinuncia ad uno dei principali - se non il principale - appuntamento del 2024. Le news sul forfait del 22enne altoatesino monopolizzano i social. Non mancano le reazioni 'di pancia', con le domande di tifosi e appassionati che si chiedono: "Sinner poteva giocare lo stesso?".
A rispondere provvedono i medici. "La tonsillite di Jannik Sinner? Le malattie infettive sono sempre in agguato e soprattutto hanno dimostrato nella storia che non fanno differenze: colpiscono giovani e meno giovani, ricchi e poveri", sportivi e non, dice all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. "In qualche modo sono veramente 'democratiche', colpiscono davvero tutti. Mi spiace per Sinner, mi spiace che non possa partecipare alle Olimpiadi. Certamente dobbiamo ricordarci che le infezioni purtroppo debilitano l'organismo e quindi possono rendere le persone anche meno performanti dal punto di vista sportivo".
"Quando si è detto che Sinner aveva la febbre e aveva fatto un tampone, risultato negativo a Sars-CoV-2, lo avevo già detto: questo è l'esempio paradigmatico di come febbre e mal di gola non vogliano sempre e solo dire Covid. Ci sono decine di altri microrganismi che causano" questi disturbi, precisa l'esperto. "Possono essere batteri o altri virus. Potrebbe essere uno streptococco o un altro batterio a causare la tonsillite, potrebbe essere un virus di qualunque tipo, anche la mononucleosi dà la tonsillite. Ripeto, le malattie infettive sono tante e sempre in agguato".
Quando potrà a giocare? "Per un ritorno all'operatività e alle performance di un atleta ad altissimi livelli" colpito da una tonsillite, "ci vogliono almeno una quindicina di giorni", spiega all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco. Ad agosto, proprio tra una quindicina di giorni, Sinner sarà chiamato ad iniziare la stagione sul cemento americano in vista degli US Open al via tra circa un mese.
"Le tonsilliti non sono da sottovalutare", sottolinea il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano. La prudenza vale "per tutti: per i bimbi, che spesso ne soffrono, ma anche per gli adulti", nei quali queste infezioni "certamente diventano impegnative. C'è febbre e c'è un'infiammazione generalizzata, quindi sicuramente anche una riduzione della prestanza fisica", evidenzia Pregliasco.
Cosa succederebbe se un atleta affetto da tonsillite scendesse in campo per match di 2-3 ore? Sottoponendosi a sforzi, si corre inoltre "il pericolo di peggiorare l'andamento e l'evoluzione della malattia". Serve infine il tempo necessario per la terapia "con antinfiammatori o antibiotici. Un trattamento che varia a seconda della natura della tonsillite, virale o batterica. Mi sembra che nel caso di Sinner sia stato escluso il Covid, ma direi - stima Pregliasco - che per una ripresa piena gli serviranno almeno meno 15 giorni".