di Marco Liconti
"Fastidio". Se si può riassumere con una parola, questa è la reazione che emerge dagli ambienti qatarioti dopo
le intercettazioni pubblicate da 'La Verità'
, nell'ambito della vicenda Palamara-Lotti-Csm, che raccontano di un Matteo Renzi nell'inedito ruolo di presunto intermediario per la cessione dell'AS Roma all'emirato. Tra le fonti dell'emirato interpellate dall'AdnKronos, c'è chi parla della mancanza di riservatezza che emergerebbe dalle intercettazioni come di una "cosa odiosa". Vista la maniacale discrezione con cui i qatarioti preferiscono trattare gli affari, si tratterebbe di un "errore imperdonabile".
Che vi sia stato - e possibilmente vi sia ancora - un interessamento del Qatar per la Roma è innegabile. L'Adnkronos ne ha dato conto più volte negli ultimi mesi . Che in questa vicenda vi sia stato un ruolo dell'ex premier, non è possibile al momento saperlo. Certo è che il livello di interlocuzione nell'emirato, vista la caratura del personaggio, sarebbe molto alto. Fonti qatariote ricordano i viaggi nell'emirato effettuati da Renzi, in "almeno un'occasione" accompagnato da amici imprenditori. Impossibile avere conferme ufficiali se queste visite abbiano avuto un possibile legame con la vicenda Roma.
Si fa però notare che nei giorni in cui si facevano più insistenti le voci di un interessamento del Qatar per la società di James Pallotta - che negava contatti diretti con Nasser Al-Khelaifi, presidente del Qatar Sports Investments e del Paris Saint-Germain- spuntavano anche indiscrezioni riguardo a un interessamento del Qatar per la Fiorentina. Come è noto, il club viola, squadra del cuore di Renzi, poche settimane dopo venne acquistata dall'imprenditore italo-americano Rocco Commisso.
Nei suoi eventuali colloqui in Qatar, fanno sempre notare le fonti, l'ex premier può "fare leva sull'amicizia con l'emiro". Una consuetudine iniziata nel 2016, quando Al-Thani fece la sua prima visita in Italia e Renzi sedeva ancora a Palazzo Chigi. Sempre le fonti, commentando il presunto attivismo dell'ex premier con gli ambienti dell'emirato, sottolineano come Renzi abbia sicuramente puntato ad "accreditarsi" come interlocutore, anche nell'attività di conferenziere, intrapresa dopo avere lasciato il governo.
Alle fonti interpellate dall'Adnkronos, non risultano incarichi in questo senso attribuiti a Renzi in Qatar. Si ricorda però che Renzi, ad aprile, risultava tra gli 'speaker' della Financial Sector Conference di Riad, alla quale presero parte i massimi esponenti della monarchia saudita. L'Arabia Saudita, sottolineano le fonti, "non è certo un Paese amico del Qatar".