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Sport: Asi e Unicef uniti in progetto Scuola per portare 'Fair play' tra ragazzi

Sport: Asi e Unicef uniti in progetto Scuola per portare 'Fair play' tra ragazzi
01 giugno 2017 | 14.58
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Sarà soprattutto un fumetto a portare nelle scuole italiane il Fair play grazie al Progetto S.C.U.O.L.A., acronimo per Sport Corretto Unito Onesto Leale Atletico, realizzato da Asi, Associazioni sportive e sociali italiane, in collaborazione con Unicef Italia e con il patrocinio del Coni. Presentato oggi a Roma alla stampa, il progetto mira a coinvolgere ragazzi e ragazze tra gli 8 ed i 13 anni delle scuole elementari e medie che aderiranno, per indurli ad abbracciare modi di comportamento e valori eticamente corretti. (Video)

Valori etici trasmessi attraverso sport, gioco e fumetto. È quest’ultimo il più originale strumento didattico individuato per realizzare l’iniziativa che sarà ufficialmente avviata con l’anno scolastico 2017/18 e che sarà sperimentata dall’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Roma. Cornelius Pallard è infatti il protagonista di un fumetto appositamente realizzato; è un professore saggio simbolo di tutti i valori etici, nonché presidente del Comitato Normativo Intergalattico, il CO.N.I. Cornelius è venuto insieme ad altri amici dalla lontana Galassia del Fair Play, per dar vita a tante storie avventurose e divertenti che insegneranno ai ragazzi quale è il 'gioco giusto' nella vita.

Grazie ai personaggi del fumetto, ai docenti delle scuole aderenti ed ai genitori dei ragazzi e delle ragazze coinvolte, con Progetto S.C.U.O.L.A. verranno veicolati valori importanti: il rispetto di se stessi e della propria salute, delle regole, delle diversità, l’integrazione e la solidarietà. La riuscita dell’iniziativa dipenderà non solo dalla capacità di interessare e divertire i giovani, ma anche dalla loro disponibilità a lasciarsi coinvolgere. I ragazzi avranno a disposizione un sito web con cui esplorare la Galassia del Fair Play (corneliuspallard.com), un blog (pallard.blog), con cui i più grandi potranno proporre riflessioni ed articoli ed infine una pagina Fb (Pallard e la Galassia del Fair Play) per condividere video, immagini, aneddoti e tante curiosità.

Interpellato da Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy in veste di moderatore, è stato il presidente Asi Claudio Barbaro ad inaugurare le riflessioni sul progetto: "L’assenza dello sport nelle scuole è la causa principale della debolezza della cultura sportiva nel nostro paese. Con questo progetto incentrato su etica e fair play, nonché con la nostra azione quotidiana di Enti di Promozione Sportiva, Asi vuole dare il suo contributo. Ringraziamo Unicef Italia per averci affiancato in questa iniziativa e per aver rafforzato la componente solidaristica che per noi di ASI è la caratteristica e il valore aggiunto dello sport”.

“Il nostro Progetto S.C.U.O.L.A. nasce da una base visionaria -ha continuato Mauro Grimaldi, autore del progetto e vice presidente Lega Pro- Crediamo che lo sport abbia una potenza tale da riuscire a creare valore sociale e aggregazione. Per questo lo abbiamo scelto per veicolare messaggi correttivi rispetto a quelli sbagliati cui nella vita di oggi sono sottoposti i nostri ragazzi, un target particolarmente delicato. Ecco il senso del claim dell’iniziativa: 'Il rispetto di impara giocando'".

Per spiegare come Unicef Italia si è interfacciata con l’iniziativa, è intervenuto Nicola Brotto, responsabile dello sport per l’agenzia dell’Onu che si occupa di promuovere i diritti e migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle bambine di tutto il mondo. "Il Progetto S.C.U.O.L.A. ci rappresenta. Noi ci occupiamo di infanzia e adolescenza e lo sport è negli ultimi venti anni lo strumento principe per affacciarsi a questo mondo. Ci siamo anche riconosciuti nel metodo: l’iniziativa è costruita attraverso la partecipazione dei ragazzi". Infine l'ex campione mondiale dei superwelter Nino Benvenuti: “In ciascuno di noi risiede un potenziale atleta, ma ci vuole qualcuno che ti aiuti a tirarlo fuori. E’ stato così per me: non sapevo che il pugilato sarebbe stato il mio sport, ma grazie all’aiuto di chi mi stava accanto mi sono accorto che mi faceva esprimere al meglio. La scuola è il mezzo con cui si può arrivare a farsi capire. Ecco perché mi piace questo progetto”.

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