Il cantante si prepara alla terza serata del Festival: "Le mie benedizioni sono in realtà un invito a vivere la vita con il senso che ognuno desidera"
"Le mie benedizioni sono in realtà un invito a vivere la vita con il senso che ognuno desidera. Realizzare i propri sogni, nella totale libertà. Questa notte sarò il genere più incompreso della storia, il pop. Questo è un viaggio che sarà davvero chiaro solo alla fine. Davanti a Dio siamo tutti uguali". Lo afferma Achille Lauro, spiegando il senso delle sue performance al 71mo festival di Sanremo.
"Cinque generi musicali raccontati attraverso cinque canzoni e cinque performance -spiega Lauro- Ho raccontato il glam rock, non vestendo i panni di un personaggio, ma incarnandone l’essenza. Sono stato il rock and roll per rivivere la leggerezza e la sensualità degli anni ‘50. Il mio sarà un viaggio nei generi musicali, i quadri ne saranno i contenitori. Generi che hanno definito e influenzato non solo la mia sensibilità di artista ma anche la percezione che la gente aveva di sé e del mondo. Ogni genere rappresenta un’epoca, un modo di vivere e di pensare: un momento di rottura e di cambiamento".
"La musica ancora oggi ne è il motore -dice ancora l'artista romano- Ha cambiato il modo di pensare, di vestire, di ballare, di interpretare la realtà e di esprimersi. Ha legittimato la ribellione, la libertà e ha aperto le porte all’individualità. Le mie benedizioni sono in realtà un invito a vivere la vita con il senso che ognuno desidera. Realizzare i propri sogni, nella totale libertà. Questa notte sarò il genere più incompreso della storia, il pop. Questo è un viaggio che sarà davvero chiaro solo alla fine. Davanti a Dio siamo tutti uguali".