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Morto Raoul Casadei, addio al re del liscio

Aveva 83 anni, era ricoverato per covid. Ha scritto la storia della musica popolare italiana e del ballo

Morto Raoul Casadei, addio al re del liscio
13 marzo 2021 | 14.21
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Addio a Raoul Casadei, "re del liscio", il protagonista di una pagina di storia della musica popolare italiana e del ballo. Il patriarca della celebre dinastia romagnola di musicisti è morto questa mattina all'ospedale Bufalini di Cesena, dove era stato ricoverato per Covid lo scorso 2 marzo. Aveva 83 anni. Considerato l'inventore del 'liscio', una parola che lui stesso impiegò nei primi anni '70, e da tempo entrata nel vocabolario italiano, Casadei è autore di tanti successi italiani che hanno fatto il giro del mondo: "Ciao Mare", "Simpatia", "La Mazurka di periferia", "Romagna e Sangiovese", "La mia Gente", "Romagna Capitale". Nelle canzoni incise dall'Orchestra Casadei parla della sua terra, delle tradizioni italiane, delle periferie, dei valori della famiglia, dell'amore, dell'amicizia con parole e melodie semplici facilmente recepibili dal grande pubblico, "quello più popolare", "il mio punto di riferimento", diceva l'artista.

Il 'liscio', spiegava Casadei, è un genere musicale "sinonimo di allegria, spensieratezza, positività, ottimismo", protagoniste delle balere romagnole e da lì 'esportato' nei quattro angoli del mondo, diventato complice di tante amicizie, fidanzamenti e matrimoni, ma spesso "anche colonna sonora di funerali per appassionati che lasciavano scritto in testamento di volere il liscio per il loro ultimo viaggio".

Negli anni '70, quando le sue canzoni erano in testa alle classifiche, Raoul Casadei ha partecipato ai più importanti festival e alle principali manifestazioni di musica (Festival di Sanremo 1974, Festivalbar 1974, Disco per l'estate 1975, Giro d'Italia 1976) e da allora per mezzo secolo è stato ospite di tanti programmi alla radio e alla tv.

Solare, ottimista, pirotecnico, Raoul Casadei ha sempre creato eventi satelliti alla sua attività musicale: nel 1976 ha costruito la più grande balera italiana a Ravenna - la 'Cà del Liscio' - e nel 1984 ha trasferito l'epicentro della sua musica sulle spiagge dell'Emilia Romagna con l'idea di una balera galleggiante costruita su una motonave trasporto passeggeri per i turisti, la 'Nave del Sole'. Poi ha ideato un grande festival del ballo mondiale - il 'Balamondo' nel 1998 - che ha visto artisti internazionali di musica da ballo di ogni genere esibirsi sullo stesso palco (da Gloria Gaynor a Tito Puente, da gruppi etnici africani e latini a band reggae e blues); per l'occasione Raoul Casadei lanciò una canzone scritta a quattro mani col re del mambo Tito Puente.

Casadei ha scritto centinaia di canzoni e i suoi dischi hanno venduto milioni di copie. Ha partecipato a diversi film per il cinema, è stato protagonista di documentari, fotoromanzi e tantissimi show televisivi. Nel 2006 ha partecipato all'"Isola dei Famosi" e nel 1996 al Festival di Sanremo fuori gara con Elio e le Storie Tese per la canzone "La Terra dei Cachi".

Conosciuto da oltre il 90% degli italiani secondo un'indagine Abacus, cosa di cui Raoul andava particolarmente fiero, il nome "Casadei" è citato in canzoni di artisti pop fra cui Caparezza ("Io vorrei che i Backstreet Boys fossero gay, che le teenager amassero Casadei"), Articolo 31 ("Tutto fila liscio come con il Casadei"), Gabri Ponte ("Siamo figli di Pitagora e di Casadei, di Machiavelli e di Totò"), Paolo Belli ("Lunga vita ai dj a Pino, a Casadei, a Jack Elwood, ai dischi di Battisti"), J-AX ("Nelle balere metteremo i dj, l'orchestra Casadei suonerà i Green Day") ed i Ridillo ("Da piccolo in macchina coi miei sentivo un misto fra la dance e Casadei").

Agli inizi del nuovo millennio Raoul ha passato il testimone dell'Orchestra Casadei al figlio Mirko, che si è dedicato con grande impegno a portare la musica firmata Casadei oltre i confini nazionali.

Nato a Gatteo (Forlì-Cesena) il 15 agosto 1937, Raoul Casadei si diploma alle magistrali e per 17 anni è stato maestro elementare: dai bambini ha imparato la spontaneità, la semplicità, caratteristiche che ha sempre utilizzato nelle sue canzoni e nel modo di porsi. Nei primi anni '60 suonava rock e swing nella sua 'Little Band' e scriveva poesie e canzoni; canzoni che suo zio Secondo, fondatore dell'Orchestra Casadei (dal 1928), già inseriva nei suoi 78 giri.

A metà degli anni '60 Raoul entra a far parte dell'Orchestra Casadei con lo zio Secondo. Insieme hanno scritto canzoni e calcato tantissimi palcoscenici, tanto che lo zio rinominò l'Orchestra Secondo e Raoul Casadei. La sua prima canzone, scritta insieme allo zio Secondo, "Io cerco la morosa" a fine anni '60 viene trasmessa a Radio Rai ad "Alto Gradimento", la trasmissione di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni ed è approda ad una delle prime edizioni del Festivalbar.

Nel 1971 alla scomparsa dello zio, Raoul è costretto 'a furor popolare' ad abbandonare la scuola, per dedicarsi solo al lancio nazionale dell'Orchestra Casadei. Da quel momento infatti scoppia in Italia la "febbre del liscio": oltre 365 concerti all'anno, milioni di chilometri su un grande pullman con bar e cuccette che raggiunge tutti i paesi italiani sulle note di canzoni famosissime. La sua carriera è ricca di eventi, premi e riconoscimenti, iniziative e idee davvero speciali. Innovatore e anticipatore, inventa slogan, conia termini e nel 1972 crea la prima cooperativa musicale.

Partecipa a film per il cinema: "Di che segno sei" (1975) con Adriano Celentano e Mariangela Melato di Sergio Corbucci; "Vai col liscio" (1976) di Giancarlo Nicotra con Alberto Sordi, Renato Pozzetto, Adriano Celentano e Fred Astaire dove interpreta sé stesso; "Rimini Rimini" (1987) sempre di Corbucci con Jerry Calà, Paolo Villaggio e Serena Grandi. Altri film hanno preso ispirazione dalla sua carriera musicale: "La nottata" (1974) con la regia di Tonino Cervi; "Ogni volta che te ne vai" (2004) di Davide Cocchi; "Liscio" (2006) di Claudio Antonini con Laura Morante.

Raoul è stato anche interprete di spot pubblicitari (Barilla e Biancosarti) e fotoromanzi; ha composto le musiche di sigle televisive (fra cui "...E viene sabato e poi domenica" per la trasmissione Rai "Domenica In" del 1977 condotta da Corrado e "Rimini Rimini Rimini" per l'edizione del 1991 della trasmissione "Stasera mi butto" su Rai 2) e di soap opera.

Migliaia di orchestre italiane e molteplici musicisti hanno seguito la sua linea musicale e Casadei ha creato e ispirato scuole di ballo in tutta Italia. Negli anni '80 contamina il suo liscio con l'arrivo del turismo, inventando un nuovo slogan 'Musica Solare'. A fine anni '80 inventa il 'Latino-Romagnolo' con l'arrivo in Italia delle musiche caraibiche. Negli anni '90 inventa il 'Ballo Globale', coronato da un'opera sul ballo di oltre 250 titoli mondiali uscita in edicola. E sempre negli anni ‘80 imposta un'azienda a carattere familiare la "Casadei Produzioni", diretta oggi dai suoi tre figli.

Sposato con Pina, "maestrina napoletana", come amava definirla nelle interviste, unica donna della sua vita, conosciuta in Puglia durante gli anni di insegnamento scolastico, Raoul Casadei lascia tre figli Carolina, Mirna e Mirko. Mirko oggi con il suo genere pop-folk porta avanti il famosissimo brand Casadei.

(di Paolo Martini)

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