Il rettore: "Spesso presentano vulnerabilità superiore alla media"
“È molto importante riuscire a vaccinare i pazienti fragili non solo perché rappresentano una parte della popolazione della quale prendersi cura, ma anche, e soprattutto, perché quando intraprendono un percorso ospedaliero, spesso multidisciplinare, presentano delle caratteristiche di vulnerabilità certamente superiore alla media. Così ce ne prendiamo cura e facciamo in modo che riescano a poter affrontare il loro percorso, già di per sé complicato, nella maniera più sicura possibile”. Così Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università Tor Vergata, a margine del convegno sul Centro vaccinale ospedaliero (Cvo) per soggetti fragili e immunocompromessi, organizzato oggi al Policlinico romano dalla Uoc di Malattie Infettive per presentare il lavoro fatto dall’attivazione, lo scorso maggio, fino a oggi dal Cvo dando la parola a tutti gli specialisti e agli ambiti di patologia coinvolti nel progetto vaccinale nell’ospedale.
“Il nostro obiettivo - continua Levialdi Ghiron - è quello di fare molta cultura su questo aspetto della prevenzione attraverso la vaccinazione. Quindi, è nostra intenzione portare avanti una serie di iniziative sia all'interno del nostro ateneo, sia all'interno della comunità in generale, per fare in modo che questo tipo di cultura diventi sempre più diffusa all'interno della nostra società”, conclude il rettore.