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Picco di morti dal dopoguerra, Iss: "Colpa del caldo record e calo vaccinazioni"

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19 febbraio 2016 | 16.41
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Il dato certificato dall'Istat, +9,1% decessi nel 2015, il più alto dal dopoguerra, "alza il livello di allarme, già ampiamento denunciato negli ultimi anni, da giallo a rosso. E' probabile che i dati sulla mortalità della popolazione più anziana e fragile, dopo aver usufruito di un trend positivo nel 2013-2014, siano stati influenzati anche da due eventi accaduti proprio nel 2015: il caldo record e il drammatico calo della copertura vaccinale anti-influenza". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità.

Il report dell'Istat ha certificato anche come sempre nel 2015 la popolazione residente in Italia si è ridotta di 139mila unità (2,3 per mille). "E' un trend che stiamo seguendo da anni e in termini assoluti significa che neanche l'immigrazione ha salvato la stabilità demografica del Paese - osserva Ricciardi - E' un'Italia che invecchia e non fa figli, un segnale d'allerme molto chiaro. Bisogna intervenire ma in modo più coeso, non può farlo da sola il ministro della Salute Lorenzin che si sta battendo per divulgare il Piano nazionale fertilità. Serve - chiosa il presidente dell'Iss - l'aiuto del governo, con un sostegno concreto al welfare familiare che deve essere supportato non solo da bonus ma in maniera strutturale".

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