Tecnologia e azione sui rischi del sintomo. Questa la strada della medicina, secondo Gaetano Marrocco, coordinatore del Corso di studi in Ingegneria medica all’università di Roma-Tor Vergata. Lo ha spiegato durante l’evento ‘Salute e sanità, una sfida condivisa’ di Adnkronos Q&A, svoltosi a Roma al Palazzo dell’Informazione. “Quando le tecnologie ci sono, si usano. Se non ci sono, si immaginano”, prosegue Marrocco. “Stiamo assistendo a una trasformazione importante, quella della digitalizzazione e della dematerializzazione dei dispositivi medici sul nostro corpo, come membrane in grado di effettuare analisi chimica del sudore e individuare stati di stress. Immaginiamo di aggiungere funzionalità sensoristiche”, spiega Marrocco, “per studiare il nostro stato di salute dall’interno e agire non più sul sintomo ma sul rischio del sintomo”. Una frontiera che pone una questione. “Quello di avere oggetti sul corpo pone problemi di sicurezza e bisogna spingere in questa direzione. Abbiamo sviluppato la prima piattaforma al mondo che raccoglie tutte le vulnerabilità fisiche e cyber dei dispositivi medici, Cyber for healt. L’accesso è libero ed è consultabile da tutti”.