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Novo Nordisk, oltre il diabete a 100 anni dalla prima insulina

L'azienda è oggi attiva anche nella lotta ad altre gravi patologie croniche come l'obesità, le malattie rare del sangue e del sistema endocrino

 - Foto d'archivio Fotogramma
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12 aprile 2023 | 16.42
LETTURA: 6 minuti

Da 100 anni impegnata nella ricerca farmacologica in diabetologia, Novo Nordisk, che nel marzo 1923 ha trattato i primi pazienti con insulina, è oggi attiva anche nella lotta ad altre gravi patologie croniche come l'obesità, le malattie rare del sangue e del sistema endocrino. Lo rende noto l’azienda, in occasione di un evento istituzionale che si è tenuto oggi a Roma per celebrare il secolo di attività.

Nel 1922 - ricorda la farmaceutica in una nota - August Krogh, un fisiologo danese vincitore del Premio Nobel, e la moglie Marie, affetta da diabete tipo 2, andarono a trovare i ricercatori canadesi Frederick Banting e Charles Best, che avevano cominciato, l’anno prima, a estrarre l’insulina dal pancreas dei bovini. L’anno successivo, a marzo 1923 August Krogh aprì un’azienda in Danimarca, la Nordisk Insulin Laboratorium, che cominciò a produrre insulina per la cura del diabete. Uno dei primi collaboratori di August Krogh, Harald Pedersen, nel 1925 fondò un’azienda concorrente: la Novo Therapeutic Laboratory.

Nel 1989, dopo essere state in concorrenza per oltre sessant’anni, Novo e Nordisk decisero di unire le forze diventando la Novo Nordisk A/S. Dalla produzione di insulina derivarono molte altre attività pionieristiche nella cura del diabete: dalla prima insulina umana ottenuta da cellule di lievito geneticamente modificate - che può essere prodotta in quantità illimitate per ampliare notevolmente l'accesso (1982— alla NovoPen*, la prima penna per insulina, simile a una stilografica a cartucce (1985). Successivamente sono arrivate le insuline moderne - gli analoghi dell’ormone - e gli antidiabetici di ultima generazione, che vedono l’azienda danese leader nella classe dei GLP-1 (Glucagon-like Peptides-1) per la cura del diabete tipo 2. L’esperienza nella cura del diabete ha permesso, inoltre, di portare avanti la ricerca di farmaci per la cura dell’obesità. Parallelamente, ha messo a frutto le sue conoscenze e l’esperienza per sviluppare altri prodotti biofarmaceutici per la cura dell’emofilia (fattore VIIa e fattore VIIIa ricombinanti, fattore TFPI, fattore VIII-mimetico), dei disturbi della crescita (ormone della crescita da Dnaricombinante). Oggi Novo Nordisk è impegnata per migliorare l'accesso all’insulina e ai farmaci per il trattamento dell’emofilia in tutti i Paesi in cui opera.

La farmaceutica sta entrando in nuove aree terapeutiche per affrontare le malattie cardiovascolari , la steatoepatite non alcolica (Nash), la malattia renale cronica e la malattia di Alzheimer. Inoltre, è molto attiva nella lotta al cambiamento climatico, per questo utilizza energia rinnovabile al 100% in tutti i suoi stabilimenti con l’ambizione di arrivare a zero emissioni nette lungo tutta la filiera entro il 2045. Oggi, l'azienda ha oltre 55mila dipendenti in 80 nazioni, centri di ricerca e sviluppo in 5 Paesi e siti di produzione in 9 Paesi, investe il 13,6% del fatturato in R&S. I suoi prodotti sono presenti in circa 170 Paesi, grazie alle numerose affiliate locali che fanno capo alla sede centrale di Copenaghen. Fornisce farmaci per curare il diabete a oltre 34 milioni di persone nel mondo e produce la metà dell’insulina mondiale.

In Italia dal 1981, Novo Nordisk , con sede a Roma, attualmente conta oltre 350 dipendenti e un fatturato di 298 milioni di euro (2021) e un investimento di 13,8 milioni in ricerca negli ultimi 4 anni. Il nostro Paese sta contribuendo con molte iniziative come il programma Electric Path, un partenariato pubblico-privato, per l'installazione di stazioni di ricarica negli ospedali italiani.

E' iniziata nel marzo del 1923 la storia di Novo Nordisk, con i primi pazienti trattati con l'insulina. Oggi, nel il suo 100esimo anniversario, la farmaceutica danese continua sulla scia dell'innovazione, lanciando anche in Italia il programma internazionale 'Driving change for generations'. L'obiettivo - spiega l'azienda in una nota - è di guidare il cambiamento per le generazioni future, per sconfiggere il diabete e altre gravi malattie croniche come l'obesità, le malattie rare del sangue e del sistema endocrino, attraverso scoperte scientifiche pionieristiche, ampliando l'accesso ai propri farmaci e lavorando per prevenire e infine curare le malattie.

Per l'occasione si è tenuto oggi a Roma, presso Villa Miami, un evento al quale hanno preso parte alte cariche istituzionali: il vicepresidente del Senato della Repubblica, Gian Marco Centinaio, e il segretario di Presidenza e membro della Commissione Affari sociali della Camera, Chiara Colosimo. Il dibattito ha visto anche la presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, del viceministro per le Imprese e il Made in Italy, Valentino Valentini, del viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e del presidente del Consiglio nazionale Anci e presidente della Commissione Civex, Enzo Bianco. Durante l'evento è stata anche sottolineata l'importanza della ricerca e dell'innovazione, con gli interventi dei professori Walter Ricciardi e Stefano Del Prato, e del presidente di Farmindustria Marcello Cattani. Hanno portato anche i propri saluti istituzionali l'ambasciatore di Danimarca in Italia, Anders Carsten Damsgaard, e l'assessora del Comune di Roma alle Politiche della sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità, Monica Lucarelli.

"Un secolo di scoperte nel campo della salute ci ha dimostrato che il progresso è reso possibile solo guidando il cambiamento. La perseveranza e la collaborazione hanno definito il nostro passato e definiranno il nostro futuro. Mentre Novo Nordisk compie 100 anni, rinnoviamo il nostro impegno a guidare il cambiamento per una economia più sostenibile, un ambiente e una società più sani per le generazioni future", ha dichiarato Lars Fruergaard Jorgensen, president and Ceo Novo Nordisk, presente per la prima volta in Italia.

Grazie ai progressi della scienza e della società - continua la nota aziendale - l'aspettativa di vita è raddoppiata negli ultimi 100 anni, ma l'allungamento della vita ha aumentato il numero delle persone con malattie croniche, erodendo la qualità della vita di chi ne è affetto e minacciando la salute e la prosperità del futuro. I farmaci da soli non possono risolvere queste sfide. Per questo Novo Nordisk lavora in partnership in tutto il mondo per promuovere il cambiamento e migliorare la salute della popolazione attraverso soluzioni integrate e attività di prevenzione. Inoltre, con il programma 'Cities Changing Diabetes', in più di 40 città in tutto il mondo partecipa alla creazione delle 'città sane' di domani per affrontare le disuguaglianze sanitarie e lavorare alla creazione di ambienti urbani dove prevenire l'obesità e il diabete. L'Italia è il primo Paese al mondo per numero di città coinvolte nel programma, con Roma e Milano e molteplici capoluoghi di regione e province.

"Novo Nordisk è impegnata sul fronte della lotta alle malattie croniche per garantire alle generazioni future una salute migliore - ha affermato Drago Vuina, General Manager e Corporate Vice President Novo Nordisk Italy - Ma lottare contro le malattie croniche significa oggi soprattutto migliorare la qualità della vita delle persone, ed è per questo che il nostro impegno affianca alla ricerca la promozione della prevenzione e di sani stili di vita, e la ricerca di soluzioni integrate che agiscano a livello globale. Per questo collaboriamo con istituzioni nazionali e locali e organi del governo che hanno i nostri stessi obiettivi: promuovere la salute, il rispetto dell'ambiente e il benessere delle comunità".

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